Sovraffollamento carcerario. L’Unione sindacale forense aderisce alle iniziative dell’Unione camere penali

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Reggio Calabria. Il Consiglio Direttivo dell’Unione Sindacale Forense del Distretto della Corte d’Appello di Reggio Calabria, presieduto dall’Avv. Alfonso Mazzuca, segretario l’Avv. Michele Miccoli – di concerto con la Commissione penale della stessa Unione Sindacale Forense, presieduta dall’Avv. Giovanna Araniti – comunica ai propri iscritti che l’USF aderisce alle iniziative recentemente assunte dall’Unione Camere Penali che, proclamando lo stato di agitazione dei penalisti e l’astensione dall’attività delle udienze per il 27 novembre 2009, ha anche indetto una manifestazione pubblica, per la legalità della pena, da tenersi a Napoli il 28 novembre 2009.
Invero, l’USF critica aspramente le attuali scelte di politica legislativa, “che hanno finito con lo snaturare – si legge in una nota – i principi fondamentali del nostro sistema processual-penalistico, auspicando che il giorno dell’astensione dalle udienze penali possa essere un momento di riflessione e di confronto che consenta di vagliare anche proposte concrete per la risoluzione delle questioni più urgenti. Le attuali scelte politiche legislative, sulla scorta di una legislazione d’emergenza e paventando problemi di sicurezza inesistenti, hanno irrigidito estremamente il nostro sistema processuale, senza riuscire a fornire risposte concrete ed adeguate alle problematiche più impellenti”.
“Spetta, dunque, all’Avvocatura – prosegue la nota a firma di Miccoli e Mazzuca – che non intende essere relegata ad un ruolo passivo ed inerte, denunciare, in primis, con un’efficace azione di protesta, i pericoli di un sistema solo apparentemente garantista”.
Tra i temi più rilevanti, evidenziati nella delibera delle Camere Penali, in toto condivisi dall’USF, merita particolare rilievo il problema del sovraffollamento carcerario e la condizione disumana in cui vivono i detenuti nelle carceri italiane (oggetto di sanzioni da parte della Corte Europea), l’incostituzionalità delle modifiche apportate all’art. 41 bis O.P., la palese violazione del diritto di difesa con la limitazioni dei colloqui difensivi per i detenuti “differenziati” e la “criminalizzazione” dell’avvocato, sul cui ruolo e sulla cui figura vengono gettate delle ombre inquietanti, che ledono profondamente la dignità della toga.
L’USF, prendendo spunto da tali tematiche, segnala che anche la locale struttura carceraria risente delle problematiche del sovraffollamento e delle carenze strutturali e di organico (con richieste di interventi inviate al DAP con cadenza quotidiana dalla Direzione del carcere, che ha sollecitato l’invio di più personale e di maggiori risorse economiche per fronteggiare l’emergenza).
“Anche presso la nostra Casa Circondariale – sottolinea l’USF – si sono registrati, quest’anno, due casi di suicidio, segno emblematico dello stato in cui vivono i detenuti. La mancanza di personale e il sovraffollamento non consentono all’Amministrazione penitenziaria, in ambito locale, neppure di garantire la traduzione dei detenuti per i processi.
Tutto ciò, peraltro, è stato formalmente comunicato all’USF dalla Direzione della Casa Circondariale che è stata costretta a “surgelare”, allo stato, tutte le iniziative riguardanti il trattamento dei detenuti, in attesa di superare lo stato di emergenza”.
Tra le iniziative rinviate a data da destinarsi anche quella relativa all’apertura di uno sportello di consulenza gratuita presso il reparto Media Sicurezza della locale Casa Circondariale, oggetto di apposita Convenzione, già stipulata lo scorso mese di luglio tra la Direzione della Casa Circondariale e l’USF, nell’ambito del progetto generale denominato “Avvocato Amico”, diretto alle fasce più deboli ed emarginate dei cittadini, tra cui anche i detenuti.

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