Vendita Miramare. Delfino (Prc): “Ennesimo sacco della città”

Demetrio Delfino
Demetrio Delfino

Reggio Calabria. Rifondazione comunista, non solo si unisce al coro di chi dice no alla vendita del “Grand Hotel Miramare”, ma rilancia. E’ ora che i reggini si indignino e protestino con forza contro questo ennesimo tentativo di “sacco della città”. E’ arrivato il tempo di mettere in piedi un movimento unitario tra cittadini, associazioni, partiti e quanti hanno a cuore le sorti di Reggio. Soltanto 12 mesi fa (esattamente il 30 settembre 2008) ho inviato un’interrogazione al sindaco ed agli assessori competenti per chiedere “lumi” sul futuro del “Miramare”, che versava in condizioni di indecoroso abbandono da anni. Nell’unica risposta ricevuta dall’Amministrazione, l’assessore alle Attività Produttive rispondeva dicendo che, avendo ormai vinto la controversia legale verso il precedente affittuario della struttura, l’amministrazione era pronta ad emettere un bando pubblico per l’affidamento, tramite gara, della gestione dell’hotel. L’Ass. Imbalzano, assicurava, tra l’altro, che già erano state inviate lettere ad aziende interessate per “annunciare” il bando in questione. La formale risposta alla mia interrogazione rendeva, per di più nota la scadenza del bando (9/12/2008). Da allora nulla è stato reso noto, gli ignari cittadini hanno solo vista pubblicata, a distanza di un anno, la recente notizia della messa in vendita dell’Hotel Miramare. A questo punto mi chiedo come mai, in poco meno di un anno, una struttura pubblica passa da essere una irrinunciabile “risorsa turistica della città” ad un peso di cui “disfarsi” per non incorrere in onerose opere di ristrutturazione? L’innegabile verità è che, senza minimamente pensare al tanto decantato rilancio della città, a distanza di un anno L’amministrazione cambia improvvisamente idea e decide di vendere e peggio di svendere il grande albergo, in barba all’opinione della maggior parte dei cittadini, che vorrebbe vedere la struttura tornare a risplendere nella cornice del lungomare. Anche le giustificazioni ascoltate in questi giorni, lasciano, a dir poco esterrefatti ed increduli, si parla, ad esempio. di mancanza di risorse e difficoltà relative al funzionamento e alla gestione della struttura. Questa affermazione, prodotta dall’Ass. Raso, pone più di un interrogativo, innanzi tutto perché si parla di una gestione diretta del Comune, se personalmente ho ricevuto pubblica risposta sull’intenzione (concretizzatasi con un bando pubblico) di dare in gestione a terzi la struttura? Inoltre come mai l’Amministrazione Comunale, che non fa che farsi vanto della sua “virtuosità”, in tal modo, di fatto dichiara di non avere le capacità organizzative e gestionali per portare avanti un progetto capace di funzionare? Peggio ancora è sentire parlare di “enormi esborsi” da affrontare per un’adeguata ristrutturazione dell’albergo; allora i “conti in rosso” del Comune di Reggio Calabria non sono un’invenzione dei Consiglieri Comunali d’opposizione? O piuttosto, finalmente, la maggioranza getta la maschera e ammette la crisi economica che investe le casse comunali? Personalmente credo che una soluzione differente possa e debba essere trovata, pena la definitiva ammissione di un totale fallimento da parte dell’attuale Amministrazione Comunale nella gestione della cosa pubblica. Il mio personale impegno sarà quello di “tenere d’occhio” la faccenda per evitare che tutto si risolva come una “regalia” a qualche amico-privato, che si troverebbe, previo versamento di qualche spicciolo, in mano un tesoro di elevatissimo valore e potenzialità. Il tutto a danno della nostra città, che si troverebbe in una situazione, uguale negli effetti e opposta nella sostanza, a quella già vissuta nell’ “affare Italcitrus”.

Il Consigliere comunale
Demetrio Delfino
Rifondazione Comunista

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