Fare Verde favorevole intitolazione della piazza di San Sperato al giudice Scopelliti

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L’associazione ambientalista Fare Verde Onlus Reggio Calabria condivide, pienamente, la scelta di intitolare la nuova piazza di San Sperato all’illustre giudice Antonino Scopelliti, vittima dell’ndrangheta, e rivolge un plauso ai giovani consiglieri della VII circoscrizione i quali, con la loro volontà, il loro impegno e dedizione, hanno voluto raggiungere questo importantissimo obiettivo. Ogni volta che si decide di intitolare una strada, una via, una piazza oppure si decide di organizzare una manifestazione o un incontro in onore delle vittime delle mafie lo si fa sempre con l’intento di non fare “dimenticare” che persone,come il giudice Scopelliti, hanno sacrificato la loro vita, la loro esistenza per un futuro migliore, diverso, lontano dallo schifo della ‘ndrangheta. E l’intitolazione di questa nuova piazza al giudice calabrese è, sicuramente, un ulteriore dimostrazione che, oggi, i giovani reggini, impegnati in vari fronti, hanno voglia di scindere il legame che vige tra questa città con le diverse famiglie ndranghetiste e i loro affiliati, di lottare, con tutte le proprie forze, affinché tutto ciò rimanga solo un lontanissimo ricordo. I giovani reggini hanno voglia di rendersi protagonisti del proprio presente, del proprio vivere quotidiano, e di non esser succubi di questa o di quella famiglia mafiosa, i giovani reggini sono stanchi di esser definiti “mafiosi” per il solo fatto di provenire dalla Calabria. L’intitolazione della nuova piazza nel rione di San sperato al giudice Scopelliti si inserisce, assolutamente, nel contesto della fame di legalità, sicurezza, ordine, pacifica convivenza nella nostra città. Atti intimidatori come quello della Procura Generale reggina non dovranno più accadere, non dovranno più avvenire per non gettare ancor più nello sconforto, nell’oblio e nell’insoddisfazione questa nostra bellissima città. Reggio e i reggini hanno risposto egregiamente e prontamente a questo vile gesto organizzando e partecipando diversi sit-in e fiaccolate, ai quali ha preso parte anche la stessa associazione Fare Verde, davanti al luogo dell’attentato, palesando la propria voglia di riscatto e di rivalsa sullo schifo della ‘ndrangheta.
Come disse il giudice Paolo Borsellino anch’egli vittima di mafia: La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non deve essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolga tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.

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