Bomba alla Procura Generale. È bagarre in Consiglio comunale

Reggio Calabria. Il Consiglio comunale convocato per le 17.30 di ieri pomeriggio ed iniziato con due ore e mezza di ritardo con un unico ordine del giorno, quello di varare iniziative comuni a sostenere azioni di contrasto alla criminalità organizzata, a seguito dell’attentato alla Procura Generale, finisce in rissa. Che il clima, durante il pomeriggio, non fosse del tutto disteso era abbastanza chiaro ma, la lunga apertura del sindaco Giuseppe Scopelliti, durata quasi un’ora, senza far mai riferimento all’attentato ne ha dato la conferma. Cosicché, al contrario di una maggioranza presente in aula con 20 rappresentanti, la minoranza e qualche rappresentante di associazioni cittadine, abbandonavano il palazzo stanchi di “questa fiacchezza generale non adatta all’importanza della giornata e alla gravità di quanto accaduto”. Il sindaco dopo aver rinnovato la vicinanza al procuratore Di Landro «un reggino che pensa al futuro della città dedicandosi interamente al contrasto della ‘ndrangheta», inizia l’elenco dei successi ottenuti da questa amministrazione sul campo della prevenzione e della lotta alla criminalità organizzata. «La ‘ndrangheta c’è e va combattuta ma, quello che dovrebbe farci ancora più timore – ha spiegato Scopelliti – è la borghesia mafiosa, quell’aria grigia su cui bisogna intervenire». «Reggio è una città di persone perbene ma, purtroppo tra queste c’è una minima ma rumorosa percentuale di criminali». Secondo il primo cittadino, dunque, la vera partita si gioca su quest’area attraverso una battaglia unitaria che, ieri sera però non si è vista in aula. Inevitabilmente dopo aver elencato i provvedimenti emanati in seguito al decreto Maroni, il decreto sugli esercizi commerciali abusi sul suolo pubblico e i 2 milioni e mezzo di euro destinati alla città dalla Commissione regionale antimafia da Chiaravalloti, l’aula si infiamma. Con attacchi del genere: «oggi la Commissione antimafia cosa ha fatto oltre a fornire lauti compensi ai compagni di partito?», ed ancora « non è facile neanche gestire i beni confiscati alla mafia. Noi ci siamo riusciti, voi (rivolto alla minoranza) invece avete firmato i decreti, ma non avete portato avanti poi il provvedimento» ed infine, «sapete quanto ha lavorato l’attuale commissione regionale antimafia? Sette ore in un anno». Le risposte non tardano ad arrivare ma Scopelliti, sentito da qualcuno «non si doveva parlare di bomba»? conclude indispettito «che motivo c’è per parlare di bomba? Dovremmo parlare della sua genesi? Quella bomba è solo uno stimolo per la nostra amministrazione e non per dividere le istituzioni». L’opposizione scalpita, la discussione finisce in accuse politiche. Ma durante la fiaccolata, la scorsa settimana, non si parlava di battaglia unitaria, di annullamento dei colori politici? Con frequenti interruzioni e un dibattito insostenibile, con pochi interventi sul vero motivo della presenza in aula, il consiglio che si è protratto oltre la mezzanotte con il Pdl che condanna il grave gesto della bomba davanti alla sede della Procura ed il Pd che dice apertamente che non si può dichiarare di essere solidali con la magistratura se poi da parte del centro-destra sono arrivati, in momenti diversi vari attacchi agli stessi magistrati.

Vediamo alcuni momenti della serata:

Sedie vuote. Le sedie che avrebbero dovuto ospitare il pubblico rimangono vuote. La città decide di non esserci a questo dibattito pubblico e i pochi presenti alle 17,30 non sono disposti ad aspettare le due ore e mezza di ritardo.
Chizzoniti abbandona l’aula. Dopo circa due ore di discussioni infuocate e parecchie interruzioni provenienti da «tutti i banchi» il presidente Aurelio Chizzoniti prende la parola.« Il vostro comportamento non è compatibile con il proseguimento di questa assemblea». Abbandona l’aula e viene sostituito dal vicepresidente Frank Benedetto.
Un autobus contro l’omertà. Verrà presentato questa mattina un autobus cittadino, «simbolo di legalità e lotta alla criminalità organizzata», lo ha annunciato ieri il sindaco durante il suo intervento.
Colto da un malore Eduardo-Lamberti Castronuovo. Momenti di paura per Castronuovo che probabilmente avverte il clima agitato e si sente male. Tempestivo l’intervento dei colleghi e senza conseguenze gravi.

Dominella Trunfio

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