L’Università “50&più” a spasso per Reggio antica con lo storico Arillotta

Reggio Calabria. Continuano gli appuntamenti culturali per l’Università “50&più” che questo pomeriggio, alla Confcommercio ha avuto tra i suoi ospiti lo storico, Francesco Arillotta, definito da qualche presente come «una delle persone che ci fa amare la nostra città ed un esempio per molti giovani». Un programma ricco, reso pubblico a dicembre con la lectio inauguralis, “Giustizia, sistema giudiziario e legalità oggi nel nostro paese”, del magistrato Pasquale Ippolito e che si concluderà a maggio. «Diverse le tematiche dei nostri incontri – ha detto il presidente Francesco Azzarà – da letteratura e cinematografia a radici del tempo presente, da arte e teatro fino a salute e sicurezza». Dopo il saluto di Azzarà e la consegna di una targa di riconoscimento al posturologo David Calabrò, Arillotta ha relazionato su “La toponomastica di Reggio” e “Reggio e le sue tradizioni”. «Da anni – ha detto lo storico – racconto la mia città, le sue tradizioni e le sue evoluzioni. Mi fa piacere che, ritrovare il passato, rappresenti qualcosa di interessante per tutte le categorie professionali». «Questa sera – ha continuato Arillotta – vi porto a fare una passeggiata immaginaria». Il giro inizia da Piazza de Nava, simbolica porta d’entrata della città. «Entriamo nella Magna Grecia, in un luogo fiorente in cui diversi popoli si incontrano». Dalla necropoli divisa in maniera obliqua dal torrente Santa Lucia, fino alle terme sull’attuale Banca d’Italia ed ancora l’agorà di Piazza Italia, i palazzi più sontuosi e “a menza porta”, la mezza porta di Piazza Camagna, cioè l’uscita dalla città. Tanti aneddoti poi legati ai nomi delle vie. «Via Giulia per esempio chiamata così in onore della figlia di Augusto»; i ritrovamenti importanti «l’architrave di una parte di un tempio dedicato a Iside e Serafide, un architrave con un’iscrizione in cui si attesta la presenza di Valente e Valentiniano». «L’incrocio di numerosi popoli e attività – ha concluso lo storico – hanno reso la città, una tra le più belle e ricche di storia».

Dominella Trunfio

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