All’Experimenta è tempo di “Cantu da passione” con i Mattanza

E’ il momento dei Mattanza. Al Teatro dell’Arte “Experimenta”, si apre la stagione teatrale con “Cantu da passione”, lavoro straordinario, suggestivo ed entusiasmante nella sua cornice senza tempo, prodotto, trasformato e adattato da Mimmo Martino.
L’opera è il frutto di una ricerca iniziata trent’anni addietro, con tutta la passione e l’emozione che Mimmo Martino ha saputo raccogliere attraverso la voce accorata di anziani, disposti a raccontare una Calabria che non c’è più, solo se la rifiutiamo come popolo. La versione proposta al pubblico ha la sua premessa nell’antico testo rintracciato dallo stesso Martino, “U rivoggiu da Passioni”. Un canovaccio probabilmente arrivato sino a noi con quell’oralità fedele al tempo, e che non ha smesso di produrre tradizione, di affrescare un quadro esistenziale calabrese intenso, forse rude, forte, ma ricco di piglio umano, di dolcezza e lacrime. L’amore antico per il Cristo che muore inchiodato, la devozione popolare per la sacralità di certe figure di santi, e poi lo scandire delle ultime ore terrene di Gesù. Lo spettacolo è tessuto con momenti di musica strumentale che fanno da cornice al testo, momenti di recitazione, attimi di profonda interpretazione dello spasimo di Maria.
Attraverso questo lavoro, che il pubblico numerosissimo di Experimenta ha apprezzato per la qualità, riconosciamo la nostra più bella cultura popolare e la storia di un popolo orgoglioso, provato, ma sempre fedele a sé stesso. Insomma quella radice, che dovremmo mostrare felicemente a tutto il mondo e non solo come un motivo di studio scientifico da parte di etnomusicologi, antropologi e studiosi delle tradizioni popolari. In fondo, noi calabresi siamo parte integrante di un contesto mediterraneo, che si spinge ben oltre i ricordi della Magna Grecia, ed è questa l’immagine che dobbiamo recuperare per ripartire e ricostruire e vivere appieno il nostro territorio.

Jenny Canzonieri

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