Tra Loiero e Callipo volano gli stracci

di Domenico Grillone

Adesso volano gli stracci. Più di quanto ne siano volati durante il tempo in cui si discuteva all’interno del centrosinistra se fare o meno le primarie. Oggi tra Pippo Callipo, candidato Idv alla presidenza della Regione, e Agazio Loiero, candidato del centrosinistra, si è consumata l’ennesima manfrina che di certo non poteva durare più di ventiquattro ore. Perché la proposta, politicamente quasi “indecente”, di Callipo a Loiero di verificare la possibilità di fare un passo indietro e convergere su un nome di comune gradimento, possibilmente una donna, ai più è risultata veramente incomprensibile. Il passo indietro, se veramente da ambedue le parti ci fosse stata la volontà, si sarebbe dovuto fare molto tempo prima. Da una parte senza aspettare le sirene dell’Udc che poi hanno scelto tutt’altra strada, dall’altra abbandonando alcune forme di esacerbazione politica nei confronti del Pd, reo di tutti i mali di questo mondo e quindi assolutamente incompatibile con le proposte del partito di Di Pietro. Salvo poi accorgersi che insieme è meglio e si può. Una contraddizione che alla fine ha scoperto non solo i nervi, per nulla saldi dei candidati, ma che ha finito probabilmente per mettere una pietra tombale a futuri accordi ed ha mostrato il volto di una politica che ancora una volta tentenna e balbetta, senza riuscire a mostrare una identità concreta per il cambiamento. Cosa è successo oggi? Loiero e Callipo se ne sono dette di tutti i colori dopo il timido tentativo dell’industriale di sondare il terreno per un possibile accordo. ”La mia proposta di fare un passo indietro, dopo aver ribadito in ogni occasione la diversità del mio impegno e del blocco sociale che a me fa riferimento – ha sostenuto oggi Callipo – non è però frutto di una follia improvvisa o di una passione per il poker. E’ successo, negli ultimi giorni, che diversi esponenti del centrosinistra, che pur aderendo a partiti che sostengono Loiero voteranno per me, mi hanno chiesto uno sforzo di riunificazione cui io, dopo tante insistenze, ho acconsentito. Le condizioni da me poste, evidentemente, non potevano coincidere con la sua visione personalistica e accentratrice della politica, contemplando, come chiedevo, anche un superamento della stessa”. ”Io – ha proseguito – chiedevo di fare un passo indietro in favore di un candidato alla Presidenza, donna possibilmente, espressione della società civile o impegnato politicamente, ma non espressione di gruppi di potere o il fiduciario di questo e quel politico. Loiero propone di indicare lui il nome, figurarsi. Tra noi che vogliamo cambiare la Calabria per davvero e lui che vorrebbe soltanto durare, c’è una distanza abissale. Le mie critiche rivolte alla disastrosa amministrazione del presidente Loiero, rimangono intatte”. Questa la spiegazione di Callipo dopo che il presidente uscente della Regione aveva mostrato qualche scetticismo sulla proposta anche se non aveva chiuso la porta in faccia ad un rimescolamento di carte.
Puntuale e a stretto giro di posta è arrivata la risposta di Loiero. ”Come sospettavo la proposta di Callipo di fare tutti un passo indietro era soltanto un bluff e la sua pasticciata risposta alle mie osservazioni lo dimostra. Callipo, infatti, ancora una volta, si esprime come una quinta colonna del centrodestra, continua ad attaccare me e il centrosinistra, millanta crediti che non ha: dimostra che non aveva alcuna intenzione di sedersi a un tavolo”. ”E’ ora di finirla con menzogne e giochetti – continua Loiero – il centrosinistra è compatto sul mio nome, tranne la parte ufficiale di Idv, e Callipo, da anni a caccia di una investitura a candidato alla presidenza chiesta e ottenuta dal centrodestra (lo confermò lui stesso in Tv dopo un incontro con il presidente Fini) che poi lo ha scaricato, da buon infiltrato nel centrosinistra finora ha fatto il guastatore, operando in sostanza per quella parte dove lo porta il cuore. Pensava che io rispondessi di no a candidare una donna e la mia apertura lo ha spiazzato, per cui passa agli improperi nei miei confronti”.
Quinta colonna del centrodestra? Un’accusa quasi infamante per Callipo che non aspetta neanche un secondo per replicare. ”La quinta colonna del centrodestra a me proprio no. Se ho un ‘vizio’ è quello di essere leale – controbatte l’industriale – complice del centrodestra è chi fa gli inciuci con il centrodestra, e in queste attività non sono certo io il maestro”. ”Se l’on. Loiero – aggiunge – venisse eletto all’opposizione, sono sicuro che in Consiglio regionale non si capirebbe nulla dopo poche settimane. Assisteremmo a pastrocchi di ogni genere. Lui fa politica da mezzo secolo, Dc, Ccd, Udr, Pdm e ora gli tocca guidare alcuni pezzi della Sinistra, mettendo assieme i Verdi contro il Ponte e i sostenitori conclamati del Ponte. Un esempio di trasparenza che merita un premio”. ”Ricordo che quando c’era al governo della Regione Calabria il centrodestra – conclude Callipo – l’opposizione sociale della Confindustria Calabria da me presieduta è finita sulle pagine dei giornali nazionali e internazionali, altro che quinta colonna del centrodestra. A quel tempo, chissà che tipo di opposizione faceva l’on. Loiero”.
Adesso può calare veramente il sipario. Rapporto insanabile tra i due. Come due saranno gli schieramenti per il centrosinistra, o quantomeno chi dovrà vedersela contro Scopelliti.

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