Scopelliti: “Grave decisione della Giunta sui farmaci, lesi i diritti degli ammalati”

La decisione della Giunta Regionale della Calabria di modificare, senza alcun preavviso, i criteri di erogazione dei farmaci Pht e dell’ossigeno liquido è grave, poiché lede i diritti soggettivi dei cittadini, la fruibilità immediata di presidi terapeutici e farmaci salvavita, il principio sacrosanto della privacy, sacrificata impunemente a causa dei   vorticosi e tortuosi giri di burocrazia  cui molti nostri corregionali da ieri sono costretti  a compiere per poter disporre di quanto loro dovuto. E’ impensabile che le farmacie calabresi vengano viste come antagoniste nel processo di unitarietà della cura e del contenimento dei costi. La Regione avrebbe dovuto procedere ad una contrattazione con Federfarma che arrivasse a modificare le tabelle di applicazione delle tariffe sui farmaci e sull’ossigeno, tenendo conto di alcune considerazioni di carattere logistico che nel decreto vengono incredibilmente ignorate  e che rappresentano un vero e proprio vulnus per la Calabria reale. In primis, si cestina il rapporto di fiducia tra farmacisti e cittadini che, attraverso un dialogo costante e qualificato, ha portato già a ridurre i costi (si pensi alle scelte sui farmaci generici indotte dalla persuasione della categoria)  e che rimane basilare nel progetto di cura di ogni individuo. In secundis si costringono migliaia di cittadini sofferenti di patologie croniche e invalidanti (cardiopatie, diabetopatie, etc.) a dover effettuare estenuanti percorsi autorizzativi che costeranno tempo ed energia alla collettività e che avranno, come conseguenza diretta, la divulgazione esasperata di dati sensibili che appartengono esclusivamente alle persone e che mortificano il diritto alla riservatezza. E’ impensabile che un settore dove si annidano e si favoriscono evidenti sprechi (con bilanci di Asp che chiudono a 80-100 milioni di deficit ) determinati da consulenze allegre, promozioni illegittime e autoassunzioni scandalose, faccia pagare il conto ai cittadini deboli ed alle farmacie, da sempre portatrici di coesione sociale e di fatto incolpevoli nel processo di destabilizzazione della sanità calabrese. Sono solidale con i farmacisti calabresi per questo ennesimo atto di arbitrio. Ma lo sono soprattutto con i cittadini calabresi ,vessati e perseguitati da un sistema regionale che non ne riconosce i diritti, nemmeno quelli prioritari e inderogabili che sottintendono alla capacità di potersi curare con facilità e senza avere bisogne di astruse ed ottuse disposizioni formali. La Regione revochi subito questo provvedimento che mortifica letteralmente il diritto alla salute della cittadinanza calabrese.

Giuseppe Scopelliti

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