Scopelliti (Pdl): “Programmazione chiave contro emergenza continua”

La programmazione è la chiave che serve ad aprire la porta dell’emergenza
continua ed è l’unica possibilità seria di prevenzione di cui disponiamo per difendere il nostro suolo. Lo ha detto stamani a Cosenza, nel corso dell’incontro con l’Ordine degli Ingegneri, il candidato a Presidente del centrodestra , Giuseppe Scopelliti. Scopelliti ha ricordato “il contributo operativo fornito dagli ingegneri, molti dei quali giovani, alla preparazione del programma” ed ha affrontato i diversi punti programmatici posti dalle domande rivolte dall’Ordine ai tre candidati a Presidente. Scopelliti ha ricordato come “ci sia la necessità di acquisire una cultura della programmazione temporale, attraverso step qualificanti che portino alla definizione di piani di intervento mirati: a Reggio, per esempio, abbiamo speso 40 milioni di euro per la sicurezza, abbattendo 12 scuole, ricostruendole e utilizzando le conoscenze tecniche per affrontare concretamente il rischio sismico”. Sul piano di difesa del suolo – ha aggiunto Scopelliti – avemmo 15 milioni di euro dal governo nazionale, ma con le competenze passate alle Regioni si sono sovrapposti i ritardi burocratici. La Calabria ha speso nel quinquennio meno della metà di quanto speso dalla Campania in termine di prevenzione idrogeologica. Il candidato a Presidente ha parlato di “necessità di implementazione delle energie rinnovabili, che vanno comprese nell’alveo delle specificità di settore, considerando l’esempio illuminante dei paesi del centro Europa, sia per l’autosufficienza dei costi d’impresa, sia per le famiglie”. Sulla questione dei rifiuti, il candidato a Presidente ha detto che “c’è una sorta di pre-emergenza simile alla Campania: non è decente vedere che 40 milioni di euro pubblici dovranno essere spesi per pagare danni alle imprese che dovevano realizzare il secondo termovalorizzatore”. Il binomio tra rifiuti ed energia- ha aggiunto Scopelliti – avrebbe consentito di programmare un percorso di autosufficienza, ma nel rapporto fra i costi sostenuti dai cittadini ed i servizi erogati c’è una differenza abissale”. Riguardo alla professione ingegneristica, Scopelliti ha detto che “è necessario innanzitutto coinvolgervi nella definizione ordinaria dei prezziari pubblici” e poi ha detto che “è necessario effettuare una reale turnazione, prevedendo il coinvolgimento dei giovani, aprendo le porte della pubblica amministrazione e sapendo che il reddito medio professionale di un ingegnere, 15 mila euro annui, è il più basso della Regione”. Quindi, “convergenza nei gruppi di progettazione con gli under 40, per includere e non escludere”. Scopelliti ha poi parlato di “bioedilizia e valorizzazione delle produzioni locali nel campo delle costruzioni, attraverso una filiera organizzata che faccia emergere le opportunità operative”. Poi, “si a telemedicina e ad ingegneria applicata nella scienza, partendo dagli esempi di crescita delle Università e con la produzione di software esportabili in grado di garantire servizi e autosufficienza”.

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