A 86 anni parte insieme alla moglie dall’Argentina per il XX Raduno Nazionale dei Carabinieri

Reggio Calabria. Mario Ricci abruzzese nato il 7 settembre 1923 a Filetto (Chieti), parte da Mar Del Plata in Argentina con la moglie Natalia originaria di Sorrento, per partecipare al XX Raduno Nazionale dei Carabinieri a Reggio di Calabria. Mario Ricci, nel 1941 a 18 anni, in piena Seconda Guerra Mondiale, si arruola volontario nell’Arma dei Carabinieri e vi rimane fino al 1948. L’Italia a causa della guerra, in quel periodo, attraversava una grave crisi economica, mentre l’Argentina viveva un periodo favorevole di sviluppo economico industriale e attirava tanti emigranti sia dall’Italia che da tanti paesi europei, che speravano di far fortuna e di poter creare un futuro migliore per i loro figli.
Il Carabiniere Mario Ricci, lascia l’Arma e come tanti uomini del Sud ma anche dalle altre regioni italiane in particolare del Veneto-Friuli Venezia Giulia, si imbarca su un piroscafo dal “molo Beverello “ di Napoli (quel porto che vide partire generazioni di emigranti italiani con regolare passaporto e non clandestini) diretto a Buenos Aires accompagnato dalla moglie Natalia che, lascia la sua Sorrento sulla costiera amalfitana con tristezza ma con la speranza di creare un futuro migliore per i loro figli.
A Mar Del Plata, in questa città provincia di Buenos Aires dell’Argentina Meridionale che si affaccia sull’oceano atlantico presso Capo Corrientes che oggi conta circa 500 mila abitanti, città balneare più frequentata dell’Argentina, famosa per le sue spiagge, e per uno dei più grandi Casinò del Mondo, il “Carabiniere Ricci” trova la sua collocazione quale “meccanico navale”. Con la moglie porta avanti 2 figli ed oggi si gode l’affetto di due nipoti. La nuova Patria di adozione non ha cancellato a Mario Ricci la sua appartenenza all’Arma dei Carabinieri anzi, partecipa con entusiasmo alla vita sociale dell’Associazione Nazionale Carabinieri – Sezione Argentina. E come abbiamo avuto modo di constatare è tornato in Italia per questa ricorrenza fiero di essere italiano e di appartenere all’Arma dei Carabinieri.

Domenico Cambareri

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