Domani a Palazzo Chigi la presentazione del Rapporto Ocse sul sistema italiano

Roma. Valutare il livello di preparazione ai disastri e la capacità di risposta dell’Italia al rischio di terremoti, eruzioni vulcaniche, incendi boschivi, alluvioni e tsunami. E’ questo l’obiettivo dello studio condotto tra il 2008 e il 2010 dall’OCSE, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economici. Il rapporto finale dello studio sarà presentato domani, martedì 4 maggio alle ore 17.00, a Palazzo Chigi da Angel Gurrìa, Segretario Generale dell’OCSE, alla presenza del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi e del Capo della Protezione Civile nazionale, Guido Bertolaso. Sempre con maggior frequenza disastri naturali e sciagure causate dalle attività umane colpiscono il pianeta e l’Italia è il paese dell’Europa che si deve confrontare maggiormente con i rischi legati a eventi catastrofici di diversa tipologia. Per questa ragione, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha deciso di sottoporre all’esame dell’OCSE le politiche e l’attività delle Istituzioni nazionali per la protezione civile. Il rapporto finale, contiene le “buone pratiche” e formula delle raccomandazioni. Nella prefazione allo studio, il direttore dell’unità “advisory on multidisciplinary iussues” dell’OCSE, Michael Oborne, ricorda che “gli eventi disastrosi del XXI secolo pongono tutti i Paesi di fronte a nuove e complesse sfide e l’Italia sembra determinata ad affrontarle nel modo più efficiente ed efficace”.

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