Se il listino non c’è: la Federazione della Sinistra propone Massimo Canale sindaco

di Fabio Papalia
Reggio Calabria. La Federazione della Sinistra, che vede “insieme” Prc e Pdci, ieri ha proposto allo schieramento di centro-sinistra la candidatura a sindaco di Massimo Canale, avvocato, attuale consigliere comunale eletto nelle fila del Pdci, l’unico, per la verità. Prc e Pdci insieme, infatti, a Palazzo San Giorgio hanno conquistato un solo scranno, quello di Canale, appunto. (Errata corrige: vi è anche il consigliere (Prc) Demetrio Delfino).
È andata poco meglio alle recenti elezioni regionali, dove la mannaia del quorum è stata superata di poco, ma in Consiglio regionale sono entrati solo il cosentino Aiello e il reggino Nino De Gaetano (Prc), consigliere uscente, ex assessore regionale nella giunta Loiero, poi presidente della commissione regionale antimafia. È rimasto fuori, invece, l’assessore uscente Michelangelo Tripodi (Pdci), nonostante i circa cinquemila voti di preferenza ricevuti. Non sono bastati a far guadagnare alla Federazione di Sinistra il terzo seggio, troppo pochi anche per competere con la messe di voti raccolta dal giovane De Gaetano, che ha bissato il suo “compagno-concorrente”.
In questo scenario, quindi, che vede la presenza del Pdci-Prc, federati insieme, a rischio di estinzione negli organi elettivi, ecco che la candidatura di Massimo Canale a sindaco assume un valore ulteriore. Non è solo in gioco la proposta politica lanciata al centro-sinistra, che pure deve fare parecchi mea culpa, di ripartire proponendo un’alternativa al “modello Scopelliti”, individuandone il naturale rivale in Massimo Canale. In gioco c’è molto di più, c’è la stessa sopravvivenza della Federazione di Sinistra all’interno del Consiglio comunale. Perché, se il “modello Scopelliti” tanto osteggiato continua a risultare altrettanto vincente, in città come in Calabria, non è affatto scontato che Pdci e Prc insieme, alle future elezioni comunali, siano in grado di racimolare un seggio dalle urne. Non è affatto scontato, infatti, che l’onda lunga dell’effetto Scopelliti, soprattutto proprio oggi che Reggio Calabria può contare su un presidente della Giunta regionale reggino, si esaurisca come neve al sole alle comunali. Perché mai i reggini, che tre anni fa hanno rieletto Scopelliti sindaco con una percentuale bulgara, e che appena un mese fa lo hanno portato in trionfo a Palazzo Alemanni, sede della giunta regionale, dovrebbero tutto a un tratto decidere di cambiare pagina e votare un sindaco di sinistra?
E allora, perso per perso, è una delle possibili chiavi di lettura della mossa politica architettata dalla sinistra, tanto vale candidare a sindaco il proprio uomo, e assicurarsi così di entrare in Consiglio comunale, tra le fila della minoranza, grazie allo scranno garantito al capo dell’opposizione. In caso di sconfitta, infatti, il candidato a sindaco dello schieramento perdente, avrebbe assicurata una poltrona da consigliere comunale. Tattiche e strategie più che legittime, per carità, a patto di essere chiari con gli elettori quando gli si chiede il voto. Il progetto politico annunciato dalla sinistra è parimenti più che legittimo, dall’analisi delle sofferenze interne al Pd, alla volontà di proporre la propria alternativa al centro-destra, alla tutela dei lavoratori, sempre cara alla sinistra. Manca però, nel manifesto politico diffuso dalla sinistra, il capitolo sulla ‘tutela’ dello scranno, il capitolo ‘sopravvivenza’.

Di seguito il comunicato stampa che annuncia la richiesta di candidatura a sindaco di Massimo Canale:

Le ultime elezioni regionali, nella città ancor prima che nella provincia di Reggio Calabria, hanno segnato un arretramento delle forze democratico-progressiste, un dato sul quale indagare e riflettere con grande attenzione. Il PD, perno centrale delle coalizioni di centrosinistra, ha ottenuto un risultato assolutamente negativo, pagando il prezzo della sua evanescenza sul piano dell’identità e dei contenuti, della sua debolezza politica e culturale rispetto alle parole d’ordine della destra di Scopelliti, delle sue logore nomenclature di partito ormai avvezze soprattutto allo scontro intestino e all’auto-riproduzione di se stesse. La sinistra, a partire dalla neonata Federazione della Sinistra, ha raggiunto – nelle sue varie articolazioni – numeri e consensi assai significativi, un premio popolare per il lavoro svolto in questi anni: opposizione politica e culturale alla Giunta Scopelliti, presenza e pungolo critico nei confronti della Giunta Morabito, partecipazione nelle vertenze e nei movimenti, innovazione nelle pratiche politiche e rigore morale, identità forte e chiarezza di contenuti, ecc. Anche e soprattutto in quest’ottica, la lezione degli elettori merita di essere appresa e di essere puntualmente elaborata. Bisogna cambiare completamente la prospettiva degli ultimi anni, smettere di inseguire tatticismi dal respiro corto e dall’efficacia nulla, offrire un progetto che guarda al futuro invece che rimanere legato alle incancrenite dinamiche di potere del passato. Prima che nella politica, si vince nella società. Occorre costruire un’idea alternativa di Reggio Calabria e del suo sviluppo, aprendosi alle migliori espressioni del tessuto sociale e culturale, una visione innovativa e partecipativa che esalti le potenzialità democratiche della società reggina. La nostra Reggio Calabria vuole essere una città della legalità e dell’antimafia. Rigettiamo qualsiasi pur minima collusione con forze criminali e mafiose, rifiutiamo qualunque tipo di trasversalismo economico, respingiamo qualunque tipo di commistione politica e culturale. La lotta senza quartiere contro la ‘ndrangheta rappresenta la discriminante sulla quale si giocano il futuro, la prospettiva e la speranza della città. E’ nostro fermo e preciso intendimento, con l’aiuto della popolazione e con la ferma solidarietà alla Magistratura e agli inquirenti, troncare tutte le situazioni di ambiguità che caratterizzano settori trasversali della politica e delle Istituzioni. In tal senso, diciamo, fin d’ora e ad alta voce, che ripudiamo i voti della ‘ndrangheta. Noi vogliamo una città che sia culla di futuro. Trasparenza ed apertura per le società miste, per i bandi e gli avvisi pubblici, per le procedure d’assunzione, che non possono essere più un ricettacolo di clientele. Gestione oculata delle risorse economiche e dei bilanci pubblici. Riduzione dei costi della politica, con priorità per gli enti e le consulenze inutili. Rispetto per i lavoratori e per il valore sociale del lavoro. Sostegno alle forme di imprenditoria artigianale ed agricola che puntino sulle risorse endogene del nostro territorio. Un turismo di qualità e a misura d’uomo che si innesti nel solco della nostra secolare cultura dell’accoglienza. Politiche di inclusione e integrazione delle popolazioni migranti che generalizzino il “modello Riace”. Servizi sociali e alle persone che costruiscano un autentico welfare locale. Un assetto urbanistico diametralmente opposto allo scempio di regole e procedure che verifichiamo quotidianamente. Un’idea policentrica e plurale del territorio che metta in connessione centro e periferia, che valorizzi ogni quartiere e ogni luogo. Sviluppo eco-compatibile e a misura d’ambiente, con forme alternative di energia per cittadini e attività d’impresa, con un trasporto pubblico all’altezza dei tempi. Riconoscimento e sottrazione al mercato dei “beni comuni”, a partire dall’acqua. Valorizzazione del patrimonio storico e delle attività culturali che trasformi Reggio Calabria in un centro di eccellenza. Investimenti continui sulla formazione e sulla ricerca scientifica, in connessione con il mondo universitario. Sostegno reale alle associazioni e alle reti associative che si occupano di aggregazione sociale e di animazione culturale. Partecipazione diretta alle scelte amministrative da parte delle reti civiche ed associative, attraverso lo strumento dei “bilanci sociali”. Ecc. Nostro obiettivo è quello di costruire un campo vasto di forze alternative alla destra. Un’alleanza ampia e plurale di centrosinistra, che faccia rete contro la “mala politica”così diffusa a Reggio Calabria e che prefiguri una città altra rispetto alla città iniqua e oligarchica di Scopelliti. Noi, noi Federazione della Sinistra, non accetteremo più logiche minimaliste e necessitate, vincoli di coalizione che ci costringono a soluzioni affrettate o improvvisate: sarebbe un errore per la nostra parte politica, sarebbe una iattura per la città democratica, dinamica, aperta, solidale, onesta che vogliamo provare a rappresentare. Lo diciamo al PD, innanzitutto: nulla è scontato, a partire da alleanze e candidature, ed è impensabile che tutto possa risolversi con la coalizione frontista creata artificialmente e nel chiuso delle segreterie di partito o con candidati tirati fuori dal cilindro all’ultimo istante utile. Reggio Calabria e la sua gente si meritano molto di più, si meritano la sfida alta della “buona politica”. Siamo convinti, come uomini e donne della Federazione della Sinistra, di avere numeri, progetti, personalità da mettere a disposizione di chiunque voglia cimentarsi con questa sfida. Siamo convinti che non sia più il tempo di tatticismi, ipocrisie, ambiguità, che occorra muoversi nella trasparenza e nella lealtà pubbliche. Per questo, avanziamo alla città di Reggio Calabria – alla sua parte sana e autenticamente democratica, alle sue forze partitiche e ai suoi soggetti politici di sinistra e di centrosinistra, alle sue reti civiche ed associative, al suo mondo sindacale e del lavoro, alle sue intellettualità diffuse – una chiara proposta di candidatura a Sindaco, una proposta forte, onesta, coerente, appassionata, competente. Proponiamo il nome di Massimo Canale, da otto anni fiero oppositore dello “scopellitismo” e del suo nefasto blocco di potere, uomo di sinistra e dirigente politico di cristallina militanza, coscienza democratica di assoluto rigore morale. Egli è la personalità giusta per unire il centrosinistra reggino e tutte le forze democratiche e progressiste della città, è il nome giusto per segnare la discontinuità rispetto alla destra di Scopelliti e per costruire una Reggio Calabria completamente nuova. La sinistra può e deve assumere un ruolo di protagonismo, perché solo una sinistra forte ed unita può evitare il ripetersi degli errori passati, solo una sinistra forte ed unita può essere lievito di cambiamento per Reggio e i reggini. Massimo Canale è la prima risorsa che mettiamo a disposizione per il cambiamento e per l’innovazione.

per la Federazione della Sinistra – Reggio Calabria
La segreteria provinciale PRC
La segreteria provinciale PdCI

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