“Quale futuro per la terra?” Giovedì risponde Jeffrey Schwartz

Reggio Calabria. “Quale possibile futuro per il pianeta terra?”: all’interrogativo proverà a dare una risposta la lectio magistralis di Jeffrey Schwartz, presidente dell’Accademia mondiale dell’arte e della scienza, professore di Filosofia della scienza e Paleontologia all’università di Pittsburg. La conferenza si terrà giovedì alle 11.30 nell’aula magna della facoltà di Architettura dell’università Mediterranea, introdotta dal professore Enrico Costa, presidente del corso di laurea in Urbanistica e dal professore Massimiliano Ferrara, presidente del corso di laurea in Scienze economiche. I docenti reggini faranno un breve excursus sugli assetti economici e territoriali per uno sviluppo sostenibile, mentre toccherà al professore Alberto Zucconi, presidente dell’Istituto dell’approccio centrato sulla persona e membro del direttivo dell’Accademia mondiale dell’arte e della scienza, tracciare una breve storia della prestigiosa Accademia che annovera tra i padri fondatori Albert Einstein, Bertrand Russell e numerosi premi Nobel.
L’iniziativa, promossa dai due corsi di laurea della Mediterranea in collaborazione con il dipartimento di Salute mentale dell’Asp 5 e con l’Istituto dell’approccio centrato sulla persona, è stata presentata stamattina nell’aula “Luigi Piccinato” del dipartimento Sat dai professori Costa e Ferrara e da Michele Zoccali e Giuseppe Dattola, dirigenti del dipartimento di Salute mentale. “Viviamo una fase storica segnata da passaggi interni ed epocali, come la riforma Gelmini, i nuovi assetti nel rapporto col territorio, la fine della fase pionieristica dell’ateneo che da Istituto universitario statale di Architettura è diventato università Mediterranea con 4 facoltà – ricorda Costa – Non possiamo fermarci ad aspettare il Parlamento o il rinnovo delle cariche interne, ma dobbiamo cercare nuovi spazi di innovazione. Ecco perché due corsi di laurea ben radicati e rispondenti alle domande del territorio promuovono un’iniziativa del genere per rendere un servizio alla città che ha bisogno di stimoli culturali e visioni alternative”.
Sulla necessità di “cambiare passo all’interno dell’ateneo” si sofferma Ferrara, convinto che solo “una proiezione internazionale dell’ateneo oltre il Mediterraneo” possa servire per “raggiungere obiettivi sempre più alti”. Il direttore del dipartimento Salute mentale dell’Asp reggina spiega le ragioni della presenza della propria struttura: “Oggi è necessario uscire dallo stereotipo della cura e dell’assistenza, per puntare su prevenzione e, ancora di più, promozione alla salute. Davanti all’abbattimento delle due coordinate spazio/tempo, serve un riequilibrio del piante uomo”.Infine, Dattola parla di “sfida culturale”, nel mettere insieme “realtà apparentemente distaccate”; perché occorre capire che non basta “l’assenza della malattia, ma è importante la qualità della vita”.

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