“Il diabete” tema dell’icontro promosso da 50&più Fenacom

Reggio Calabria. Si è svolta nei giorni scorsi nella sede della Confcommercio la conferenza su “Il diabete”. All’incontro promosso dall’Associazione 50&più Fenacom, sono intervenute Maria Antonella Ferraro, responsabile del servizio Diabetologia del Polo Sanitario di Gallico e Gabriella Violi, presidente dell’Associazione Diabaino Vip Vip dello Stretto. “Conoscere, sapere e curare” questo lo slogan dell’Associazione, presente sul territorio calabrese con sette sedi dislocate tra Cosenza, Catanzaro, Crotone e Reggio Calabria, per informare e formare coloro che sono colpiti da questa malattia e i familiari. “Il diabete è una malattia gravissima ma curabile. Occorre fare attenzione ai primi sintomi quali sete, crampi, dimagrimento, stanchezza” queste alcune raccomandazioni su cui più volte ha insistito Ferraro. “La conoscenza ti consente di agire e quindi di intervenire tempestivamente”.
Nonostante oggi si siano fatte delle scoperte medico-scientifiche grandiose, la disinformazione e l’ignoranza sull’argomento rischiano di isolare e ancor più etichettare i soggetti affetti da questa patologia. Oggi curare il diabete è possibile e per farlo nei migliori dei modi occorre che si faccia un gioco di squadra tra familiari, equipe medica e paziente. Esistono due tipi differenti di diabete con 400.000 casi in attivo: il diabete tipo 1 che colpisce soprattutto bambini e adolescenti ed è il caso in cui il corpo non essendo capace di produrre insulina ne richiede l’assunzione artificiale; quello di tipo 2 che colpisce invece gli adulti, anche se l’età negli ultimi anni si è abbassata, ed è il caso in cui il corpo utilizza male l’insulina e quindi è necessario integrarla o ricorrere a farmaci specifici. In entrambi i casi è importante la prevenzione per allontanare l’esordio. Sarebbe auspicabile affidarsi a medici esperti e condurre una vita equilibrata facendo attenzione alla quantità e alla qualità del cibo consumato affinché ci sia una giusta rispondenza con le necessità fisiologiche. “Sarebbe ideale mangiare tre volte al giorno alternando i pasti principali a due spuntini a base di frutta o yogurt”, questo il suggerimento della Violi.
Risale al 1921 la scoperta dell’insulina, e fu il quattordicenne Leonard Thompson a sperimentarne per primo l’impiego. Solo nel 1955 furono scoperti gli ipoglicemizzanti orali e si sono dovuti attendere gli anni ’80 per assistere alla diffusione dell’autocontrollo e dell’educazione come terapia. Convivere con il diabete è possibile: non esiste una cura definitiva ma esistono molti trattamenti efficaci per il controllo della glicemia. La gravità, l’andamento nel tempo e la risposta alle cure sono individuali. “La persone affetta da questa malattia ogni giorno lotta per vincere le sue olimpiadi personali. Fondamentale è riuscire a trarre il positivo dal negativo”. Questa la nota di speranza a conclusione dell’incontro.

Teodora Malavenda

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