Premio d’arte “Il Carabiniere: mille volti, una sola anima”, la prima edizione dedicata al Brigadiere Carmine Tripodi

Reggio Calabria. Si è svolta nei giorni scorsi, nell’Aula Magna “G. Marino” dell’Accademia di Belle Arti, la cerimonia di premiazione della prima edizione del Premio d’Arte “Il Carabiniere: mille volti, una sola anima”, intestato al Brigadiere Carmine Tripodi (Medaglia d’oro al valor militare) ed organizzato dall’Accademia reggina d’intesa con il Comando della Stazione dei Carabinieri di Reggio Calabria Principale. Al concorso hanno partecipato 38 studenti che, sapientemente guidati dai rispettivi docenti ed avvalendosi di linguaggi pittorici, decorativi, plastici e grafici, hanno profuso un encomiabile impegno nel rappresentare la tematica proposta, dando prova delle loro buone capacità espressive.
Parallelamente sono state create due divise d’epoca, il Carabiniere a piedi piccola uniforme estiva 1814 e la divisa da Ufficiale dei Corazzieri di Gran Gala 1868. Inoltre, è stato presentato un “Graphic Diario” liberamente ispirato al Brigadiere Carmine Tripodi, creato e realizzato dal prof. Giovanni Curatola, unitamente a collaboratori e studenti, in pregiata carta cotone Alcantara e prodotto in soli 100 esemplari, trasposto in un video, di forte impatto emotivo, proiettato durante la serata.
Due gli obiettivi perseguiti dall’originale ed interessante iniziativa:
il primo, interpretare le variegate funzioni professionali e qualità umane del Carabiniere; il secondo, tenere desto il ricordo del Brigadiere Carmine Tripodi ed il sacrificio della propria giovane vita.
Sono state premiate quattro opere, una per ciascuna categoria artistica, i cui autori hanno ricevuto un attestato di merito ed un borsa di studio di 500,00 euro, offerte dall’Accademia di Belle Arti.
Le opere saranno donate al Comando Stazione di Reggio Calabria Principale e ne adorneranno i locali, realizzando così anche una importante opera di riqualificazione degli stabili istituzionali.

Abbastanza variegata ed interessante l’articolazione della manifestazione che, dopo l’introduzione del Direttore e del Presidente dell’Accademia, Prof. Sandro Manganaro e Prof. Martino Parisi, e del Luogotenente Cosimo Sframeli, Comandante della Stazione Carabinieri Reggio Calabria Principale,il quale ha reso una significativa testimonianza dell’impegno investigativo ed umano di quel difficile periodo quando, giovane brigadiere, ha condiviso con il Brig. Carmine Tripodi le difficoltà della lotta alla ‘ndrangheta. La manifestazione inoltre ha registrato la presentazione, da parte del Prof. Giovanni Curatola, Docente Ordinario di Tecniche Grafiche Speciali presso l’Accademia, del Graphic Diario ispirato al Brigadiere Carmine Tripodi.
In ricordo del Brigadiere Carmine Tripodi sono intervenuti in tanti. Persino il papà Antonio, restìo a partecipare a cerimonie commemorative, ha voluto essere presente insieme a tre nipoti. Presente anche la sig.ra Luciana Careri, fidanzata del Brigadiere Tripodi, la quale ha anche ricordato con un breve discorso il giovane Carmine. Intervenuti anche gli organi inquirenti e giudicanti del periodo, dott. Pedone, dott.ssa Gaeta, dott. Ielasi (il dott. Arcadi con un comunicato), i quali hanno voluto testimoniare le difficoltà investigative del tempo, quando pochi magistrati ed i Carabinieri erano impegnati a contrastare la ‘ndrangheta, che sarebbe diventato il più temibile fenomeno criminoso degli ultimi anni. E, come scrive il dott. Arcadi “senza il sacrificio dei Tripodi, Marino e tanti altri cari ragazzi oggi l’apparato di sicurezza e di contrasto alla criminalità non sarebbe attrezzato nei termini in cui in effetti è. Da qui un debito permanente di riconoscenza che incombe su tutti”.
Toccante anche la testimonianza di un cittadino di San Luca e l’intervento del Sindaco del paese avv. Sebastiano Giorgi, i quali hanno espresso le difficoltà di riscatto e di cambiamento degli abitanti di San Luca.
Pregnante l’intervento del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria, Col. Pasquale Angelosanto, il quale ha delineato la figura del Brigadiere Tripodi, nella duplice veste di sapiente Comandante della Stazione di San Luca ed arguto investigatore in un periodo terribile, durante il quale si sono verificati i più odiosi sequestri di persona. Ha chiuso la serie di interventi, il Sindaco di Reggio Calabria dott. Giuseppe Raffa, che ha espresso un sentito plauso per gli esiti della manifestazione.

Carmine Tripodi
Nasce a Castel Ruggero il 14 maggio del 1960. Nel 1980 giunge a Bianco dove, Giovane Brigadiere dei Carabinieri, impara presta la dure realtà di quei posti e l’asprezza delle terra d’Aspromonte, la tragica prassi dei sequestri di persona. Promosso Comandante della Stazione di San Luca, toccherà con mano soprattutto la vicenda del rapimento dell’ingegnere Carlo De Feo e, con la passione ed il suo fiuto investigativo che già lo caratterizzavano, sarà in prima fila nella ricerca dei sequestrati e nell’individuazione dei colpevoli.
La sera del 6 febbraio 1985, mentre percorre alla guida della sua Fiat 132 la Provinciale che da San Luca porta a Bovalino è vittima di un agguato durante il quale, pur rispondendo egli stesso al fuoco di cui è fatto bersaglio troverà la morte.
Tornerà a Terre Orsaia, suo piccolo paese di origine con la Medaglia d’Oro al Valore Militare la cui motivazione, consegnando a perenne memoria il ricordo di un ragazzo straordinario ed il senso del sacrificio della propria giovane vita, così recita:
“Comandante della Stazione distaccata già distintosi in precedenti operazioni di servizio contro agguerrite cosche mafiose, conduceva prolungate, complesse e rischiose indagini per portavano all’arresto di numerosi temibili associati ad organizzazioni criminose responsabili di gravissimi delitti.
Fatto segno a colpi di fucile da parte di almeno tre malviventi, sebbene mortalmente ferito, trovava, la forza di reagire al proditorio agguato riuscendo a colpirne uno, dileguatosi poi con i complici. Esempio di elette virtù militari e di dedizione al servizio spinto fino al sacrificio della vita”.


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