Roma. Truffa all’ombra del Colosseo

Roma. I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Piazza Dante, al termine di un’articolata attività investigativa, hanno messo la parole fine alla redditizia attività di una banda di truffatori che operava nella Capitale e che metteva a segno i suoi colpi ai danni delle agenzie di intermediazione immobiliare, mediante transazioni on-line con dati di carte di credito rubati a ignari cittadini. A finire in manette con l’accusa di truffa aggravata in concorso e illecito utilizzo di carte di credito sono stati due pregiudicati di 42 e 34 anni, originario della provincia di Brindisi il primo, romano il secondo, e una cittadina ucraina di 25 anni, incensurata. Questo il modus operandi: dopo aver rubato i dati riportati sulle carte di credito degli ignari clienti di un esercizio commerciale della Capitale, dove per un periodo uno dei tre è stato l’addetto alla cassa, avveniva la messa in scena. La prima mossa consisteva nella telefonata ad un’agenzia di casa/vacanze ovvero ad un’agenzia di intermediazione immobiliare, dove uno dei componenti si fingeva interessato ad affittare, per un soggiorno di lavoro, un appartamento, preferibilmente nella zona del Colosseo, con caratteristiche ben precise. Se l’agenzia non aveva la disponibilità dell’immobile richiesto, si adoperava e prendeva tempo. A questo punto entrava in azione un altro complice, che chiamava la medesima agenzia ed offriva in locazione un appartamento, all’insaputa dei reali proprietari, con le caratteristiche richieste in precedenza dal “compare”, per cui il titolare dell’esercizio accettava di effettuare la mediazione in cambio di una percentuale. Perché il raggiro andasse a buon fine, i componenti della banda richiedevano “ in qualità di clienti-conduttori”, che il pagamento avvenisse on-line e con carta di credito. Il responsabile dell’agenzia, inconsapevole della truffa, accettava la modalità di pagamento richiesta e una volta avvenuta la transazione on line, consegnava il denaro in contanti al “proprietario dell’appartamento”. Solo in un secondo momento il titolare dell’esercizio realizzava di essere stato raggirato e cioè quando riceveva la telefonata del cittadino a cui erano stati rubati i codici della carta di credito o quando verificava lo storno dei pagamenti da parte della banca. I tre, con questo metodo, erano riusciti a capitalizzare un profitto di circa 20.000 euro, danneggiando sia le varie agenzie della Capitale sia i proprietari di un appartamento realmente esistente nella zona del Colosseo. I due pregiudicati si trovano ora presso il carcere romano di Regina Coeli a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, mentre la 25enne è stata ristretta agli arresti domiciliari.

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