La Polizia Penitenziaria di Reggio Calabria in stato di agitazione

Reggio Calabria. La Polizia Penitenziaria reggina è in stato di agitazione. Il sindacato di Polizia Penitenziaria Uilpa si riunito in assemblea lo scorso 31 maggio con il personale del comparto sicurezza, unitamente ad altre sigle sindacali, nei locali della sala conferenze di servizio messa a disposizione dalla Direzione della Casa Circondariale di Reggio Calabria. Dagli interventi espressi durante i lavori di assemblea da parte degli intervenuti, sono emersi, in primo luogo, una grave criticità strutturale del penitenziario reggino, la cui costruzione risale agli inizi del 1900. “Rilevano, altresì – lamenta il segretario generale provinciale Uilpa Patrizia Foti – ingiustizie, difficoltà operative, gestionali e organizzative perpetrate ai danni del personale”.
Secondo il sindacato la situazione lavorativa all’interno dei locali dell’Istituto Penitenziario, oltre che difficile, sarebbe “insalubre, pericolosa e inquietante” per diversi motivi.

Questo il cahier de doleances:

Unica nota positiva, insieme allo spirito di servizio e di abnegazione del personale della Polizia Penitenziaria, l’ottimo rapporto con il Comandante di Reparto, al quale viene riconosciuto il merito di sopperire alle difficoltà operative, con l’attenzione e la collaborazione che riesce a mantenere con le varie articolazioni dipendenti.
L’analisi delle problematiche esistenti è stata indirizzata ai superiori uffici dipartimentali e regionali “affinché – è l’auspicio della Uilpa – vengano risolte tali criticità”. Un invito a voler prendere dei provvedimenti che riveste carattere di urgenza, “visto lo stato di emergenza in cui versa tale Istituto”. “Non ci fermeremo – conclude Patrizia Foti – fino a quando non otterremo i risultati da noi sperati e auspicati, nell’interesse di tutti i poliziotti penitenziari. Non trascureremo nessuna forma di protesta e di lotta sindacale e proclamiamo sin d’ora lo stato di agitazione”.

f.p.

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