Le Muse espone un’installazione sulla letteratura del ‘900

Reggio Calabria. La letteratura del ‘900 ripercorsa con un’installazione promossa dall’Associazione culturale Le Muse, visitabile presso il Cortile delle Muse, via San Giuseppe 19, venerdì 18 e sabato 19 giugno dalle ore 19,30. Il filo conduttore dell’istallazione è frutto di un complesso e articolato processo evolutivo e di elaborazione, dove la crescita artistica oltreché umana, denota e sottolinea la sensibilità nel saper cogliere e rielaborare l’ ispirazione in tutto ciò che circonda l’uomo: a questo i due giovani artisti attingono copiosamente a piene mani con una semplicità e una profondità d’animo sublime e disarmante. È come se gli autori, Vassili Arturi e Adriana Repaci prendessero per mano il fruitore e lo conducessero ad un’attenta analisi introspettiva ripercorrendo la letteratura italiana e straniera del ‘900, un viaggio nell’anima e nello spirito, attraverso le complesse sfaccettature di un’epoca, un’età, un mondo. The Hollow Men (Gli uomini vuoti) una poesia che Thomas Stearns Eliot scrive nel 1925; Uno, nessuno, centomila di Luigi Pirandello e infine la favola de Il piccolo principe di Saint-Exupéry.
I due giovani artisti portano a riflettere sulla condizione dell’uomo moderno, in bilico tra favola e follia. Uomini che non hanno identità, che sussurrano parole vuote” (…) Figura senza forma, ombra senza colore, /Forza paralizzata, gesto privo di moto; (…)” uomini impagliati/ Che appoggiano l’un l’altro. La testa piena di paglia/ Questi sono il correlativo oggettivo dell’uomo moderno, quegli stessi viventi moribondi che affollavano la terra desolata. Uomini cavie di paglia, in questo caso cartone, cartone nero che staglia su uno sfondo in continua elaborazione. Gli uomini vuoti vivono in deserto, una terra morta, arida come loro sia psicologicamente che religiosamente a causa della mancanza” d’ acqua” fonte di vita preziosa. In questa terra vivono solo cactus, un altro correlativo oggettivo per indicare la sterilità visto che i cactus non danno frutti, spine di un mondo moderno. Non ci sono anime, né di conseguenza occhi, gli uomini vuoti brancolano insieme senza parlare, ammassati sulla riva di un tumido fiume che scorre indifferente. Contemporaneamente gli uomini vuoti sono Uno, nessuno, centomila. Uomini bloccati in questa situazione di inerzia e paralisi, di debolezza di volontà ma nel momento in cui hanno la forza di affrontare questo salto esistenziale diventano unici. Tutti gli esseri sembrano vuoti, ma nella persona che si ama si vede una luce che rappresenta l’immensità del cuore. Una luce tanto forte quanto l’importanza di quella persona, almeno in quel momento. Vassili Arturi e Adriana Repaci nella loro istallazione condurranno per mano il visitatore a valicare il confine della terra per raggiungere, attraverso la grandezza della nostra anima, l’infinito spazio dell’universo. Si tratta di un istallazione che riassume il desiderio universale di pace interiore; quel connubio di equilibrio interiore e dolce ristoro che rispecchia nell’universo.
Obbligano coloro i quali visitano l’istallazione a filtrare il mondo attraverso la loro anima perché l’essenziale è invisibile agli occhi. Non si vede bene se non con il cuore, perché ogni uomo ha una poesia diversa da rivelare comprensibile solamente da chi è stato “addomesticato” da noi. (Il piccolo principe) Le emozioni dai pennelli e dalla tela, ma sono le emozioni dentro di noi che colorano il disegno dell’esistenza, ognuno di noi darà le sfumature come sintesi della nostra sensibilità ed esperienza. Perché i sogni più belli sono quelli che si fanno ad occhi aperti, calcando le tavole di un palcoscenico inimitabile ed unico: la vita.

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