La mostra “Egitto mai visto” proseguirà fino al 18 luglio

Reggio Calabria. La mostra ‘Egitto mai visto’ non chiuderà i battenti il prossimo 20 giugno, ma sarà possibile visitarla ancora fino al 18 luglio.  L’esposizione di Villa Genovese Zerbi di Reggio Calabria, fino ad oggi, ha registrato la presenza di oltre 20 mila visitatori. Dopo l’esposizione nel castello Buonconsiglio a Trento, la mostra, il 21 febbraio di quest’anno,  è giunta a nella città dello Stretto, per volontà dell’Amministrazione di palazzo San Giorgio, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Soprintendenza Archeologica del Piemonte e delle Antichità Egizie, con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri. La mostra svela i segreti sconosciuti delle necropoli di Assiut e Gebelein: quattrocento straordinari reperti datati al 2000 a. C. scoperti all’inizio del ‘900  dal grande egittologo e filantropo Ernesto Schiaparelli e chiusi per un secolo nei depositi del Museo Egizio di Torino. «  L’esposizione ruota intorno ad uno straordinario nucleo di dodici sarcofagi a cassa in legno stuccato e dipinto con iscrizioni che tramandano formule d’offerta e rituali funerari magico-religiosi. In molti casi, grazie alla lettura dei geroglifici, è possibile svelare i nomi di questi uomini e donne appartenuti alla classe media, amministratori e piccoli proprietari terrieri, vissuti nel Medio Egitto intorno al 2.000 a.C.  I sarcofagi, alcuni dei quali contengono ancora la mummia, sono arricchiti da tutti gli elementi del corredo funerario che accompagnavano il defunto e attraverso i quali oggi possiamo ricostruire le loro storie e quelle delle loro famiglie: vasi, poggiatesta, specchi, sandali, bastoni, archi e frecce, cassette in legno, modellini di animali, barche con equipaggi, modelli di attività agricole e artigianali. Dall’osservazione di tutti questi materiali emerge la sorprendente capacità degli artigiani egiziani nella lavorazione del legno, che fece di Assiut uno dei centri dove fu raggiunto il massimo livello di espressione artistica alla fine del Primo Periodo Intermedio. Per la prima volta sono esposte circa 40 pareti di sarcofago con geroglifici incisi e dipinti e 10 stele recentemente restaurate, che svelano i segreti della scrittura geroglifica e permettono di conoscere le credenze funerarie e le principali divinità del pantheon egiziano”.

Exit mobile version