Catanzaro. Esclusa da un concorso Arpacal perchè incinta: il Tar dichiara nulla la graduatoria

Catanzaro. Il Tar di Catanzaro ha accolto favorevolmente il ricorso avanzato da una donna che era stata estromessa dalla prova orale di un concorso pubblico bandito dall’Arpacal per due posti di dirigente biologo, perché incinta. Supportata nella battaglia legale da Stella Ciarletta, consigliera regionale di parità, la donna è riuscita così nell’intento di vedersi riconosciuto un diritto che contrasta con i fondamenti della Costituzione e con le norme presenti nel Codice sulle Pari Opportunità tra uomo e donna. I magistrati del Tar, quindi, hanno revocato tutti gli atti connessi all’espletamento del concorso, dichiarando nulla la graduatoria del concorso. La consigliera Ciarletta ha spiegato che “La sentenza assume un significato strategico, condannando una grave discriminazione operata dalla commissione nell’escludere la concorrente dal concorso solo perché in stato di gravidanza. E’ importante ricostruire brevemente i fatti: la dottoressa si iscrive al concorso e, superata la prova scritta, viene ammessa all’orale; la data di convocazione coincide con il periodo del parto e la concorrente chiede di posticipare l’orale a un giorno successivo. La Commissione esclude tale possibilità, ma concede di poter effettuare l’esame lo stesso giorno ma in un’altra sede più vicina alla donna, e malgrado la stessa accetti, suo malgrado, tale proposta, non le viene mai comunicata la sede dell’esame e, ironia della sorte, partorisce proprio il giorno prima. Dopo di che il silenzio dell’Amministrazione, che si interrompe solo con la pubblicazione della graduatoria finale del concorso”.

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