Crisi al Comune. Renato Meduri: «Raffa ha sbagliato per colpa di cattivi consiglieri»

Reggio Calabria. Tuonò e piovve, ma alla fine la montagna partorì ed ora sappiamo che dopo aver esportato il modello Scopelliti, passato lo stesso ad altri e più importanti incarichi per volontà di popolo sovrano ed elettore, con decine di migliaia di voti conquistati sul campo senza coperture di liste prefabbricate e di indicazioni imposte, quel modello non è più buono ma soprattutto non è assolutamente valida la classe dirigente locale che con Scopelliti ha portato la città a nuovi successi ed a più dignitosa vita. Conosco e stimo Irene Pivetti, da ex parlamentare me la ricordo benissimo come Presidente della Camera dei Deputati, ingessata ed irraggiungibile dagli umani, se non a Ponte di Legno dove si presentava alle adunate bossiane in rigida divisa leghista. Forse sarà anche amica del mio caro amico Peppe Raffa, che io ho la responsabilità di aver condotto per mano nel suo passaggio dal centro sinistra al centro destra, ma io ho rivisto la Pivetti, cinque anni or sono nello studio romano del Dr. Nino Foti oggi, in forza del “porcellum”, on Nino Foti. Mi vien dunque da pensare che in tutta questa storia fatta di scontri e di incontri, fuori da ogni controllo del partito del PdL ci sia pronunciata e lunga l’ombra di personaggi che nella immediatezza delle elezioni regionali, conclusesi con il trionfo di Scopelliti e se vogliamo, finalmente dopo quaranta anni di attesa, di Reggio, pur di avversare uno Scopelliti che cresceva politicamente anche a livello nazionale, invocavano per la Calabria una Giunta di salute pubblica bipartisan e magari a guida di sinistra. Ridicolo e grottesco. Stimo la Pivetti, ma Reggio con tutto il rispetto non è Platì, non ha bisogno di essere nutrita da balie esterne; oggi ha una classe dirigente di tutto rispetto che non ha nulla da invidiare ad altri. Ci sussurrano che addirittura, qualcuno degli esterni scelti potrebbe avere forti simpatie di sinistra; spero di no ma l’offerta di ausilio eventuale in Consiglio da parte del dr. Lamberti la direbbe lunga anche su questo. Voglio bene a Peppe Raffa e lo stimo, ma penso che nella fattispecie abbia sbagliato per colpa, soprattutto, di cattivi consiglieri. Penso di poterlo consigliare a fermarsi in tempo, a non prestarsi a manovre di altri e soprattutto ad evitare di esporre la città e la sua classe dirigente al pubblico ludibrio. Caro Peppe, al di là di tutto puoi ancora ripensarci e riflettere anche sul fatto che tu, nella vecchia giunta, hai vissuto e convissuto per tanto tempo senza trovar da ridire o hai improvvisamente scoperto di essere un Girolamo Savonarola in sedicesimo?

Renato Meduri

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