Bovalino. Incendiato il motoscafo dell’avv. Oreste Romeo, coordinatore provinciale “Scopelliti Presidente”

Bovalino (Reggio Calabria). Grave atto intimidatorio alle prime luci dell’alba ai danni del noto avvocato Oreste Romeo, nativo di Bovalino e, ormai da lungo tempo, reggino d’adozione, coordinatore provinciale della lista “Scopelliti Presidente”. Questa mattina, personale dell’Ufficio circondariale marittimo – Guardia Costiera di Roccella Jonica, ha eseguito un intervento in mare a favore di un natante in fiamme nella zona di Bovalino, all’altezza della contrada Pintammati, a qualche centinaio di metri dalla battigia. Alle ore 4,25 è pervenuta alla sala operativa dell’Ufficio circondariale marittimo di Roccella la segnalazione di un natante in fiamme nelle acque antistanti il Comune di Bovalino, a circa 1 miglio dalla costa. Le unità navali dipendenti recatesi sul posto hanno verificato che si trattava di un natante di circa 7 metri in fiamme, e dopo aver spento l’incendio hanno verificato l’assenza di persone a bordo del motoscafo. Sono state effettuate le ricerche per eventuali dispersi in mare, il cui esito è stato fortunatamente negativo. Poco dopo lo spegnimento dell’incendio, il motoscafo è affondato a circa 1 miglio dalla costa. Successivamente, con l’ausilio dell’Arma dei Carabinieri, si è risaliti al proprietario del natante, il noto avvocato Oreste Romeo, coordinatore provinciale della lista “Scopelliti Presidente”, il quale ne ha denunciato la scomparsa. Il motoscafo, infatti, che era ormeggiato a una boa, è stato prelevato da ignoti che lo hanno liberato dal moschettone e l’hanno portato a largo e lo hanno incendiato. Il bagliore delle fiamme ha richiamato l’attenzione di alcuni pescatori che hanno segnalato l’episodio alla Guardia Costiera provocando l’immediato intervento del maresciallo Walter Pacella e dei suoi uomini che non hanno potuto fare nulla per salvare il motoscafo, che dopo qualche ora si è inabissato.
Formalmente la proprietà del natante è intestata alla moglie del professionista, il giudice Giuliana Campagna, consigliere presso la Prima Sezione penale della Corte d’Appello Reggio Calabria, ma la proprietà “sostanziale” del motoscafo “Il papero”  è dell’avv. Romeo. Lo stesso professionista, raggiunto telefonicamente da Newz.it, esclude categoricamente che il gesto possa essere in qualche modo riconducibile all’attività della moglie: «Il gesto è a mio danno, era il mio motoscafo, lo sanno tutti. Mia moglie non ha nemmeno la patente nautica, figurava solo formalmente come proprietaria, ma in paese tutti sanno che il Papero era il mio.  Dal 1992 ho dimestichezza con natanti, ho sempre trascorso a Bovalino le mie vacanze estive per non mancare nel mio paese d’origine, col quale ho mantenuto contatti anche a livello professionale, esercitandovi anche la professione fino a cinque anni fa».
L’avv. Oreste Romeo, avvertito del grave episodio in mattinata, non ha saputo dare alcuna motivazione precisa all’atto intimidatorio non escludendo, comunque, una possibile matrice politica riconducibile alla sua recente attività di coordinatore provinciale della lista Scopelliti, caratterizzata da un marcato impegno a favore della legalità portato avanti in perfetta sintonia con il coordinatore regionale Mario Caligiuri, attuale assessore regionale alla cultura che, appresa la notizia, è stato il primo ad esprimere grande solidarietà a Romeo e alla sua famiglia. Solidarietà immediata è stata espressa anche dal Governatore Giuseppe Scopelliti che è stato informato della vicenda nella prima mattinata, al pari dell’ex assessore ai grandi eventi di Reggio Calabria, Antonella Freno e del segretario provinciale dell’Ucid, Antonello Scagliola.
Lo stesso avv. Romeo ha espresso profonda amarezza mista a naturale indignazione: «Il grave gesto offende non solo la mia persona ma anche l’intera comunità bovalinese che continuo a credere pacifica e laboriosa ed impermeabile ad insediamenti malavitosi che ne hanno stravolto la ben diversa identità. Da parte mia ribadisco la prosecuzione di un rinnovato impegno per l’affermazione dei necessari valori di legalità a Bovalino e in tutta la Locride, auspicando una forte presa di coscienza collettiva in funzione di un deciso cambiamento di rotta a livello culturale, soprattutto da parte dei più giovani».

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