“Velare o svelare” l’appuntamento di ReggioNonTace

Tanti, ancora, s’ostinano a fingere di non sapere, illudendosi che fare come le tre scimmie – io non vedo, io non sento, io non parlo – faccia vivere più tranquilli. Ci accorgiamo, però, che questa è una tranquillità sempre più da anticamera di cimitero.
Tanti, troppi, s’ostinano a chiudere i propri problemi nello scuro o nel grigio di segreti che sono diventati asfissianti. Davvero possiamo dire che non sappiamo come vanno certe cose in città? Chi sa quante cose sappiamo tutti, ma continuiamo a fingere di guardare come se stessero dietro veli!
Potremo per sempre giustificarci con la paura e il bisogno di quieto vivere? Davvero neanche in questo momento in cui Procura e Forze dell’Ordine stanno dimostrando di fare sul serio e stanno provando a liberarci dall’oppressione ‘ndranghetista, vogliamo provare a rialzarci?
E a svelare i nostri occhi e svegliare le nostre Coscienze?
Noi crediamo che sia arrivato il momento: non solo per le bombe e gli arresti, le minacce e i sequestri di beni, il nervosismo degli ‘ndranghetisti e l’accertamento dell’esistenza di una ‘ndrangheta organizzata verticisticamente, oltre che capillarmente; ma perché riteniamo sia maturo il tempo per tutti noi di dare una svolta e tentare di far nascere una Società Civile che finalmente persegua il bene comune. Ci pare che sia arrivato questo momento anche alla luce delle parole di uno dei boss considerato tra i più temuti: Se la gente non ci ama o non ci teme più, siamo finiti!
E noi vogliamo che loro sappiano che non solo continueremo a non amarli, ma che non vogliamo più temerli!
Per questo il giorno 3 settembre, a Piazza Camagna (sul corso Garibaldi), dalle 20,30 alle 22,30, proponiamo il nuovo evento del tre d’ogni mese, come abbiamo iniziato a fare dalla bomba del 3 gennaio. Come il mese scorso sul lungomare, anche questa volta vogliamo creare uno spazio aperto nel quale tutti i presenti potranno esprimere liberamente la propria volontà di svelare: di togliere il velo della paura al nostro bisogno di riscatto e di risveglio. Noi del movimento ReggioNonTace faremo la nostra parte, proseguendo quanto abbiamo voluto avviare con la nostra nascita.
Sarà, inoltre, l’occasione per parlare tra noi anche di informazione. Se è vero, infatti, che abbiamo espresso – subito e pubblicamente – la nostra solidarietà ai giornalisti che da tempo sono nel mirino della ‘ndrangheta, e ci siamo impegnati a contrastare i tentativi di mettere il bavaglio alla stampa, non possiamo fingere di non vedere che spesso l’informazione in città è partecipe di quel cono d’ombra che il procuratore Pignatone denunciò durante il nostro incontro all’auditorium S. Paolo a marzo. Sarà, allora, interessante vedere se anche i giornalisti reggini sapranno cogliere l’occasione che offriamo, per cercare una relazione con la Società Civile che consenta loro di fare la loro parte per svelare le omertà e svegliare le Coscienze.
Ci auguriamo che i reggini che vivono fuori Reggio e sono ancora in città scelgano di trascorrere la serata con noi: forse sarà un incoraggiamento anche per loro sapere che qui qualcuno ha scelto di non tacere e potranno trovare motivi per seguire le nostre iniziative e sostenerci anche da lontano.
Come sempre, confidiamo sulla partecipazione di tutti coloro che aderiscono al movimento e al passaparola di ognuno.

Il movimento ReggioNonTace

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