Feste Patronali. Falcomatà: “In scena ieri sera “gioghi” d’artificio”

Reggio Calabria. Il modo in cui si sono concluse le feste mariane è l’emblema dell’approssimazione e della superficialità con cui, l’attuale amministrazione comunale, tra una crisi e l’altra, ha provveduto ad organizzare il calendario delle celebrazioni civili in onore della santa patrona.
Mi trovavo ieri, infatti, sul Lungomare Falcomatà per assistere alla straordinaria performance di Massimo Ranieri, in attesa dello spettacolo pirotecnico che sancisce la conclusione della festa. Il programma era semplice: classico panino con la salsiccia, concerto e giochi d’artificio. Tutto ciò era possibile e fattibile dato che il programma ufficiale diramato dall’Amministrazione Comunale prevedeva testualmente: “Martedì 14 Ore 21 – Piazza Indipendenza – Concerto di Massimo Ranieri. Ore 24 – Lungomare – Spettacolo Pirotecnico”. Tuttavia, nel corso della serata, ha iniziato a serpeggiare tra il pubblico presente al concerto, la notizia che i “fuochi” sarebbero stati sparati, non già dal Lungomare, come avviene ormai da dieci anni, bensì dal Calopinace, come avveniva in passato. Accertata la veridicità della notizia la gente si è affrettata a riprendere le auto e le moto a fatica parcheggiate, qualcuno addirittura ha provato l’impresa a piedi, per raggiungere il Ponte Calopinace ed assistere ai gioghi d’artificio. Già proprio così e non è un errore di battitura. Il giogo è, infatti, un dispositivo che, applicato alla parte anteriore del corpo di uno o più animali da tiro, ne permette la sottomissione da parte di un operatore, posizionato posteriormente o a lato. Il paragone è tanto emblematico quanto inquietante. Un’intera città spostata all’improvviso, per mano di un operatore esterno chiamato Comune.
Ma non è  tutto. Una volta arrivati sul posto, la scena che si presentava agli occhi degli spettatori era quella tipica dei disaster movie di Holliwood, quei film americani che annunciano imminenti catastrofi: non solo parcheggi barbari, ma un vero e proprio fiume di macchine che occupava tutta, e sottolineo tutta, la carreggiata, da entrambi i lati del ponte. Non vi era neppure lo spazio per far passare l’autoambulanza e fortuna ha voluto che non ce ne sia stato bisogno. Tutto questo, ovviamente, senza neppure un vigile a fare da spettatore ed in barba a tutte le norme sulla sicurezza pubblica. Infine, terminato lo spettacolo, via alla festa dei controsensi, mentre i camion incolonnati per entrare ai Mercati Generali, paralizzavano del tutto il traffico nel centro storico cittadino, ma questa è un’altra storia…infinita.
L’Amministrazione, quindi, pare abbia voluto fare un tuffo nel passato sparando i fuochi dal Calopinace ma, viste le premesse e le prospettive, più che un ritorno al passato questo ha l’aria di essere, almeno per qualche mese, un vero e proprio ritorno al futuro.
Giuseppe Falcomatà
I Circoscrizione
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