Lamezia. Traffico illecito di rifiuti: arrestate dai carabinieri 4 persone

Lamezia Terme (Catanzaro). I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Lamezia Terme hanno tratto in arresto in flagranza di reato di raccolta e trasporto di rifiuti speciali non autorizzati, quattro persone delle quali tre di nazionalità bulgara ed un rom cittadino italiano, K. R. S., 34 anni, G.M., 24enne, N.T.K., 31 anni e B.S.,  24enne. Le quattro persone arrestate, tre di nazionalità bulgara ed un italiano, sono state intercettate la notte di sabato scorso da due pattuglie del Nucleo Radiomobile in attività di controllo nei pressi dell’accampamento rom di località Scordovillo, mentre a bordo di un furgone stavano uscendo proprio da una strada che dà accesso al campo. L’attività di vigilanza delle pattuglie dell’Arma nei dintorni del campo e nel campo stesso si è particolarmente intensificata nell’ultimo periodo a seguito dei fatti di cronaca attinenti al grave ferimento della bambina di 9 anni attinta da un colpo di pistola, nonché a causa dei continui reati in materia ambientale (roghi ed incendi vari) commessi quotidianamente dai residenti del campo. I militari del Pronto Intervento, notato il mezzo con targa bulgara uscire in tarda notte dall’accampamento, si sono subito insospettiti e lo hanno subito fermato. Quando si sono fatti aprire il portellone posteriore, alla loro vista si è presentato un carico composto da oltre un centinaio di batterie esauste per autocarri ed autovetture, parti di biciclette, elettrodomestici e fili di rame. Il carico ed il trasporto è risultato essere fatto senza autorizzazione ed al momento sono sconusciute le destinazioni finali. Il tutto è stato sottoposto a sequestro e per i quattro occupanti del mezzo è scattato l’arresto e la successiva traduzione in carcere. Con quest’ultima operazione a tutela dell’ambiente e del territorio, ammontano ad oltre 30 le persone arrestate nel 2010 dai militari della Compagnia di Lamezia Terme, per reati in materia ambientale, a conferma della grande attenzione verso la problematica, ma anche indicativa della persistenza e gravità del fenomeno. Oltre 100 sono state le persone deferite all’autorità giudiziaria in stato di libertà sempre per reati in materia ambientale, tra le quali rientrano anche pubblici amministratori.

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