Reggionontace risponde in tempo reale alla criminalità

Reggio Calabria. Ennesimo attacco allo Stato, ennesima indignazione, ennesima fiaccolata di solidarietà. A poche ore dall’intimidazione al Procuratore Giuseppe Pignatone, il movimento “ReggioNonTace” non perde tempo e organizza una manifestazione di solidarietà che da Piazza de Nava, porta al Duomo di Reggio Calabria. Sono circa duecento i partecipanti che sventolano ed intonano solidarietà al Procuratore: “Pignatone non sei solo”, “Basta isolamento e indifferenza”, “Insieme per la verità”.
Tra i partecipanti alla solidarietà si intravedono anche uomini politici, ma l’interesse non va a loro, si preferiscono coloro che a questa manifestazione partecipano per semplice spirito di dire basta a quella che sembra una involuzione genetico-territoriale. “E’ tutto il risultato del salto di qualità della Magistratura reggina, questa manifestazione – parla il Prof. Francesco Manganaro, docente universitario – è una dimostrazione limitata ma significativa della volontà del cittadino. Il 25 settembre abbiamo dimostrato che c’è ancora una speranza da coltivare e non dobbiamo scoraggiarci. Questo è un momento determinante, tra la Magistratura e la società civile, per assestare un forte colpo alla criminalità organizzata”.
Tra i partecipanti anche il Prof. Salvatore Miceli che afferma: “Noi da un bel po’ abbiamo deciso di rispondere in tempo reale allo stillicidio che la criminalità porta avanti a ritmo incalzante. Crediamo fortemente in questi magistrati e alle forze dell’ordine e crediamo nella forza che una società civile può esprimere, questa sera si è avuta una testimonianza attiva del popolo che non sta a guardare, perché sa che non c’è futuro senza la liberazione totale di questa terra”. Uno dei più focosi organizzatori, Giovanni, conclude così: “Vorrei lanciare due messaggi, il primo è che non staremo più zitti, il secondo è che non permetteremo a nessuno di toccare Pignatone. Non con la violenza, ma in altro modo, perché Pignatone ha creato un ambiente di fiducia”. Buoni propositi, ottime atmosfere, incalzanti motivi per gridare tutta la propria rabbia per un territorio che, a quanto pare, torna a mordersi la coda.

David Crucitti
(photo ASA)

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