Martedì Anassilaos Giovani rende omaggio a John Lennon

Reggio Calabria. Con un incontro-omaggio a John Lennon (1940-1980) nel 70° della nascita e 30° della morte che si terrà martedì 12 ottobre alle ore 18,00 presso la Sala di San Giorgio al Corso i giovani dell’Associazione Culturale Anassilaos danno l’avvio ad un ciclo di incontri dedicati agli “artisti maledetti” (pittori, scultori, poeti, narratori, musicisti, danzatori, cantanti e attori) la cui vita, volutamente improntata a gesti provocatori, e la cui opera hanno scandalizzato la società della loro epoca. “Maledetti” perché hanno messo in discussione, spesso violato, con i loro comportamenti e la loro arte i valori dominanti di una società borghese e benpensante, spingendosi fino all’autodistruzione. Musicisti quali Jim Morrison, Janis Joplin e Jimy Hendrix, scrittori quali Rimbaud o Jack London, artisti quali Caravaggio o Jean-Michel Basquiat, attori come James Dean tutti uniti da un disagio esistenziale che si alimentava dall’ipocrisia della società nella quale vivevano e operavano e da un tragico destino, saranno al centro delle manifestazioni dei giovani dell’Anassilaos che si propongono di analizzarne, innanzi tutto, l’opera alla luce anche di una esistenza complessa e travagliata. Si comincia da John Lennon di cui Giacomo Marcianò analizzerà l’attività musicale, dalla prima grande esperienza con i Beatles fino all’incontro con Yoko Ono, che fu la sua ninfa ispiratrice non soltanto sul piano musicale, con la nascita della Plastic Ono Band e la conseguente realizzazione di canzoni di protesta contro la guerra del Vietnam, a favore dell’emancipazione della donna, ma anche sul piano di talune clamorose proteste civili che misero John Lennon in rotta di collisione, sia negli Stati Uniti che in Inghilterra, con l’establishment dei due paesi. John e Yoko furono per anni una coppia al centro delle attenzioni delle FBI, oggetto di polemiche furiose anche da parte dei fan dei Beatles che rimproveravano la donna d’essere una delle cause di scioglimento del complesso più famoso al mondo. La coppia seppe resistere a tutto questo e l’ultimo album di John, “Double fantasy” è in fondo ancora una volta una testimonianza di affetto dell’artista verso la propria donna. Tutto il resto è cronaca. La sera dell8 dicembre 1980, alle 22,50, al termine di un pomeriggio trascorso in studio di registrazione, mentre Lennon si accingeva a rincasare con la moglie, e si trovava di fronte all’ingresso del Dakota Building, il lussuoso palazzo in cui risiedeva, sulla 72ª strada, nell’Upper West Side a New York, un venticinquenne di nome Mark Chapman, esplose contro di lui quattro colpi di pistola (il quinto non andò a segno) dicendo: “Ehi, Mr. Lennon! Sta per entrare nella storia». Soccorso da una pattuglia di polizia, Lennon perse conoscenza durante la corsa verso l’ospedale, dove fu dichiarato morto alle 23.07. Si spegneva così per sempre l’artista che aveva dato al mondo forse una delle più belle canzoni di tutto il Novecento, quella “Imagine” che è un inno alla pace. “Immagina che tutti vivano la loro vita in pace.. Immagina un mondo senza possessi, senza necessità di avidità o rabbia. La fratellanza tra gli uomini. Immagina tutta le gente  condividere il mondo intero… Puoi dire che sono un sognatore, ma non sono il solo. Spero che ti unirai anche tu un giorno  e che il mondo diventi uno…”. Ecco per una volta al meno, afferma Tito Tropea, presidente dall’Anassilaos Giovani, appena lo spazio magico di una serata, anche noi vogliamo diventare sognatori insieme a John.

Raffaele Putortì

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