Éthos: «A Reggio il rischio è diventato pericolo»

Reggio Calabria. A circa un anno esatto dalla tragedia di Giampilieri, la pioggia mette in ginocchio, ancora una volta, anche Reggio. In diverse zone della città, in caso di abbondanti piogge, allagamenti e smottamenti mettono a repentaglio persone e beni. Non vi è alcun dubbio che straordinari eventi atmosferici possano creare danni e difficoltà anche alla società più organizzata e preparata per tali fenomeni, ma le condizioni in cui il territorio reggino si riduce ogni qualvolta le precipitazioni atmosferiche aumentano d’intensità destano serie preoccupazioni. Da anni, éthos tenta di porre all’attenzione degli amministratori comunali, provinciali e regionali le condizioni del territorio ed il pericolo di dissesto idrogeologico cui è sottoposto. Da anni si chiede, ad esempio, di ripulire i letti delle fiumare e mettere in sicurezza gli argini, provvedendo, per tempo, al potenziamento ed alla manutenzione di tutti i sistemi di raccolta e di deflusso delle acque; così come da anni si propone la definizione di una mappa dei rischi che permetta di studiare un programma di interventi mirati per la messa in sicurezza delle zone interessate. Non è un caso che illustri geologi di fama internazionale, si pensi al più noto Mario Tozzi, definiscano il territorio di Reggio Calabria ad elevato rischio di dissesto idrogeologico. Éthos ha semplicemente ripreso queste informazioni, disponibili in rete, tentando di sensibilizzare eletti ed elettori sul problema. Sarebbe utile ed interessante, ad esempio, sapere se sono stati destinati ed eventualmente impiegati fondi pubblici per contrastare questo fenomeno. Ove ciò non fosse stato ancora previsto, cosa che non stupirebbe più di tanto, le priorità dovrebbero essere quelle di impedire o quantomeno limitare eventuali ulteriori danni. Bisognerebbe, quindi, iniziare seriamente a ragionare e discutere sui rispettivi interventi di competenza per la messa in sicurezza dell’intero territorio, troppo spesso sconvolto da frane, alluvioni, allagamenti, smottamenti ed esondazioni, le cui concause, a volte, dipendono dall’agire sconsiderato dell’uomo che, arbitrariamente e senza alcun controllo, dimostra tutta la sua ignoranza.

Il presidente
Giuseppe Musarella

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