Cosenza. Sanità: continua lo stato di agitazione dei lavoratori delle strutture private

Cosenza. Continua lo stato di agitazione dei lavoratori dipendenti di tutte le strutture private accreditate (laboratori di analisi, studi radiologici, ecc.). Si sono riuniti ancora una volta, alle 18:30 di oggi  nella sede dei “Laboratori clinici riuniti” di via Falcone 202/b, per riprendere il discorso interrotto qualche sera fa. Sono oltre 600 a rischiare il posto di lavoro, tutti con famiglia e figli. L’assemblea ha deciso all’unanimità, prima di prendere qualsiasi decisione, di aspettare l’incontro con il Prefetto, che avverrà venerdì mattina, alle 11. E’ stata sottolineata l’importanza dei contatti presi con i dipendenti delle strutture private accreditate di Rossano, Castrovillari e Paola, che condividono le iniziative portate avanti in questi giorni. Da più parti è stato chiesto a gran voce dai dipendenti, e con toni polemici, al Governatore Scopelliti di mostrare la stessa attenzione e determinazione che ha mostrato e dichiarato esaminando il bando di attuazione della legge 36 in materia di Edilizia sociale pubblica. “Il bando è stato ritirato anche per la sperequazione della destinazione delle risorse – come sostenuto da uno degli intervenuti – Nel vecchio bando, infatti, a Cosenza era destinato il 67%; a Catanzaro l’8,8%; a Crotone il 15%; Vibo e Reggio il 7,6%. Scopelliti, giustamente, ha fatto sentire la sua voce sostenendo che le risorse debbano essere destinate con un criterio di perequazione territoriale. “E per quanto riguarda la sperequazione nella distribuzione delle risorse per le strutture private accreditate in Calabria? – si sono chiesti i dipendenti – cosa ne pensa il Presidente Scopelliti? E’ giusto dividere la Calabria in cittadini di serie A e cittadini di serie B? E se qualcuno ha sbagliato, è giusto pagare noi con i nostri posti di lavoro?”. In attesa di essere ricevuti dal Presidente della Regione intanto continua lo stato di agitazione.

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