Albanese (DS) su Ortì: “Rete fognaria e viabilità creano disagi insostenibili”

Reggio Calabria. “E’ assurdo che un anno e mezzo dopo il suo completamento la rete fognaria di Ortì non sia ancora entrata in esercizio. Si dice per problemi legati all’Enel, nonostante il relativo contratto tra l’ente elettrico e l’Amministrazione di palazzo San Giorgio sia stato formalizzato da diverso tempo”. Lo afferma il consigliere comunale DS Rocco Albanese, il quale in un’interrogazione rivolta al Sindaco solleva un problema già in passato oggetto di interventi da parte di politici, associazioni e cittadini. “La struttura, finanziata con l’ex Decreto Reggio, mostra i segni del tempo e non si esclude che prima di entrare in funzione necessiti di interventi manutentivi con un aggravio di spesa che, francamente, non sappiamo da quale finanziamento pubblico o capitolo di bilancio potrà essere reperita. Ma l’assurdo –prosegue Albanese- riguarda anche la mancata realizzazione della rete a beneficio dell’intera frazione collinare della città, che tutti considerano un ‘balcone sullo Stretto’, nonostante rientri nel progetto iniziale. Se a ciò si aggiungono le vie Chiesa Nova, dove insistono 50 nuclei familiari, e una parte di via San Rocco, dimenticate nella programmazione della passata Amministrazione comunale Scopelliti, allora non v’è dubbio circa la scarsa attenzione verso le periferie da parte del cosiddetto ‘Modello Reggio’, decantato dal centrodestra, ma che i reggini si augurano non venga ripetuto. I cittadini invocano con fermezza non solo la messa in funzione dell’impianto fognario già esistente, ma sollecitano il suo completamento in quelle zone ancora sprovviste. La politica dell’immagine di un recente passato, che ha visto l’utilizzo di milioni e milioni di euro di risorse pubbliche, ha avuto il sopravvento sulle infrastrutture, come ad esempio la strada Archi – Ortì che oggi, anche a causa delle precipitazione atmosferiche, è stata definitivamente chiusa al traffico”. “Ciò provoca – sottolinea Rocco Albanese – enormi disagi e costringe gli abitanti di Ortì e delle altre frazioni collinari ad allungare i tempi di percorrenza, considerato che per raggiungere il paese occorre percorrere 22 chilometri, contro i sette della strada in questione. Non solo, perché per portarsi al monastero della Visitazione il percorso della via Reggio Campi si allunga di ulteriori quattro chilometri: complessivamente ventiseimila metri, contro i tre mila dell’arteria chiusa al traffico. Sembra oltremodo assurdo che, al momento, non esistono prospettive per il ripristino della viabilità, considerato che – stante le dichiarazioni di uno dei dirigenti del settore tecnico comunale – per l’ultimazione dell’Archi – Ortì occorrono risorse per oltre un milione e cinquecento mila euro, difficili da reperire. La stessa difficoltà viene prospettata anche per il pronto intervento teso a liberare dai detriti l’attuale percorso e consentire il parziale ripristino della viabilità. Una situazione, come si può costatare, al limite della civiltà che non può più essere tollerata. Per questo – conclude il consigliere comunale DS – si rende improcrastinabile l’intervento del sindaco Giuseppe Raffa, la cui sensibilità mantiene viva la speranza di quanti abitano nella fascia pedemontana che l’Amministrazione ha tenuto in considerazione solo durante le varie campagne elettorali”.

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