Locri. Gli studenti del Polo universitario si appellano al Presidente Scopelliti

Locri (Reggio Calabria). L’università che non c’è. Come diceva Bennato della sua famosa isola di Peter Pan. E nemmeno a farlo di proposito, la strada per trovare quell’isola era proprio la seconda stella a “destra”. Un pò come nella nostra Regione Calabria, dove al Governo in un governo di destra, troviamo il nostro Presidente Peter Pan, onorevole Giuseppe Scopelliti, che dovrebbe con la sua politica dei fatti, farci volare in quell’Europa, tanto vicina ma anche tanto lontana. Per chi come me – studente dell’Università di Locri – è giovane, non dovrebbe essere difficile capire l’importanza di un polo universitario, in un comprensorio tanto bistrattato. Da poco ormai si è svolta la commemorazione dell’onorevole Franco Fortugno, ucciso brutalmente dalla ‘ndrangheta nel 2005. Eppure, a distanza di cinque anni, nulla è cambiato. Ci siamo ritrovati a guardare politici di ogni ordine e grado, che su un palco parlano di sviluppo, di cultura e di giovani, ma che nulla hanno fatto per rispondere alla chiusura del nostro polo Universitario. Combattere la ‘ndrangheta con la cultura non è certo facile, ma combatterla solo con le parole, le passerelle e le promesse sembra impossibile. Forse ancora siamo bloccati dal pensiero comune che il carisma cambia i cuori, le menti. Purtroppo, però, non è tempo di profeti nel nostro territorio, né, tanto meno,di parole. Nella Locride c’è bisogno di fatti concreti, non di politici cabarettisti che tirano fuori dal cappello progetti eclatanti di sviluppo, evitando di sporcarsi le mani con i problemi quotidiani. Questa è la realtà, che non corrisponde a quella felice Isola che non c’è, dove tutti volavano spensierati e dove si restava sempre giovani. Forse qua da noi, in Calabria, non comanda l’interesse popolare, bensì quello del Capitano Uncino di turno. Scopelliti era/è l’unico che può ancora salvare le sorti del nostro territorio e dell’Università di Locri. Più volte nella sua campagna elettorale, successivamente alla sua elezione, non ha evitato di sottolineare il suo interesse per le sorti del nostro territorio e dei giovani. Tuttavia una risposta concreta tarda ad arrivare, sia da lui, che dall’assessore al ramo,  Mario Caligiuri. Ci aspettavamo molto da una sinergia politica istituzionale tra la Provincia di Reggio Calabria – guidata dall’avvocato Morabito e dal vicepresidente Gesualdo Costantino – e la Regione Calabria; ci aspettavamo molto dai politici intervenuti durante le manifestazioni, onorevole Nucera, onorevole Maria Grazia Laganà e sindaci della Locride. Nessuna nostra aspettativa è stata concretizzata, nessuna promessa fatta si è realizzata. Per molti l’Università della Locride è morta. Alcuni studenti hanno dovuto abbandonare gli studi per problemi economici (studiare a Messina costa di più che studiare a Locri) e per problemi di lavoro (la maggior parte degli studenti di Locri erano studenti-lavoratori). Pochi ci credono ormai, forse pochi credono alle parole dette dal Presidente della Regione e alla sua serietà. Purtroppo io, da studente, e da sognatore, continuo a dire che c’è una speranza, sia per l’Università che per la Locride in generale. Non posso credere che il nostro comprensorio sia diventato una passerella per parlare di mafia, dimenticandosi delle persone che nella Locride ci vivono, studiano e lavorano. Se il nostro Presidente – Peter Pan c’è, che batta un colpo, ma che questa volta sia un colpo forte e deciso che possa far riaprire l’Università di Locri.

Il rappresentante degli studenti universitari della Locride

Livio Ravanese

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