Dissesto idrogeologico. Martino (PD) accusa maggioranza e colleghi di opposizione

Reggio Calabria. A seguito dell’ultimo Consiglio comunale sul dissesto idrogeologico che interessa il nostro territorio, conclusosi con l’approvazione di un ordine del giorno a maggioranza con le sole astensioni del sottoscritto e del consigliere Zimbalatti, è giusto che io ribadisca le ragioni di tale presa di posizione, peraltro espressa nel corso dei lavori consiliari.
Pur apprezzando il documento posto all’attenzione del Consiglio, visto che affronta le varie problematiche che affliggono il nostro territorio, trovo però che lo stesso abbia il limite di offrire soluzioni esclusivamente a medio – lungo termine.
Per questa ragione ho tentato, purtroppo invano, di fare integrare il testo del documento con degli interventi immediati che avrebbero riguardato la fiumara del Valanidi, una delle più a rischio della Calabria, il cui straripamento il 22 ottobre 1953 provocò oltre ottanta vittime.
Gli interventi da me suggeriti, che di seguito riassumo, avrebbero dato all’ordine del giorno approvato un senso di immediata operatività e, circostanza da non sottovalutare, non avrebbero comportato nuove spese all’amministrazione comunale.

1. Imporre ai titolari delle aziende che lavorano materiale inerte l’immediata rimozione delle colline di sabbia e pietrisco dalle stesse prodotte, perché ostruiscono pericolosamente in alcuni tratti l’alveo del Valanidi;
2. La richiesta alle autorità competenti da parte del sindaco della revoca dell’autorizzazione ad operare per la discarica di materiale inerte che si erge come un’instabile montagna al centro del Valanidi, posta ad una distanza di non più di cinquanta metri da decine di immobili legittimamente abitati, e a non più di cento metri da un pozzo di acqua potabile che serve il rione San Gregorio; chiaramente, l’eventuale smottamento di tale montagna di rifiuti comporterebbe una tragedia di immani proporzioni.
3. L’accertamento della regolarità dell’esistenza di tanti capannoni presenti nel greto del Valanidi, uno dei quali adibito al ricovero dei cassonetti utilizzati per il deposito dei rifiuti solidi-urbani.

Quali siano stati i motivi per i quali tutti i consiglieri di centrodestra presenti ed i consiglieri di centrosinistra Barillà, Minniti e Romeo non siano convenuti su tale modifica aggiuntiva dell’ordine del giorno è per me un mistero.
Forse per tanti è preferibile discutere del riconoscimento delle dichiarazioni di stato di calamità, una volta che le tragedie si consumano, anziché impegnarsi in serie opere di prevenzione, che non consentono di aprire il balletto delle promesse elettorali delle indennità risarcitorie.

Il capogruppo Pd
Dott. Demetrio Martino

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