La dirigente del Comune Stracuzza replica agli attacchi nei suoi confronti

Reggio Calabria. Di seguito una nota diffusa dalla dirigente del Comune di Reggio Calabria, Carmela Stracuzza.

Ho sempre ritenuto che rispondere ai pubblici attacchi fosse superfluo in quanto sono altri gli organi deputati a giudicare la legittimità, la legalità e l’efficacia dell’azione amministrativa; questa volta, però, sento il dovere di replicare perché non è onesto screditare per scopi politici quello che è ed è stato il mio impegno profuso nell’ufficio che dirigo. Preciso di essere vincitrice di due pubblici concorsi, dal 1993 fino al 2004, ed il mio incarico presso il Comune di Reggio non è stato di tipo fiduciario ma una mobilità a tempo indeterminato; ho accolto con entusiasmo l’assegnazione dell’incarico dirigenziale presso le Politiche Sociali in quanto era il settore che avevo sempre desiderato di gestire e che mi offriva l’opportunità, finalmente, di lavorare per la mia città e al servizio dei più deboli nella ferma convinzione che il sociale non ha e non deve avere colore politico. Le Politiche Sociali sono un settore dove è insita nella natura dell’unità operativa collaborare con gli organismi del terzo settore; intendo precisare, inoltre, che tutti i servizi, ad esclusione di quelli in economia, sono sempre affidati con procedure ad evidenza pubblica valorizzando la progettualità del terzo settore. Tutto ciò, per evidenziare che l’associazione “Amici per l’infanzia”, (a parte il progetto “Tata In città”, servizio affidato in economia per il suo modico valore, in quanto destinatari finali dei buoni tata sono le famiglie), non ha mai avuto incarichi o affidamenti diretti ma, ha sempre partecipato a procedure ad evidenza pubblica, aggiudicandosi i servizi, previa selezione da parte di commissioni composte sempre da diversi componenti; si precisa che l’incarico di collaborazione dell’ingegnere Cento per il progetto Migra Habitat non aveva alcun collegamento con i bandi ai quali partecipava l’associazione “Amici per l’infanzia”, specializzata sui minori, ma concerneva l’affidamento, nell’ambito sempre di una selezione, del coordinamento tecnico, ad oggi conclusosi, di un programma di housing sociale. Si evidenzia, inoltre, che ad oggi l’associazione “Amici per l’infanzia” non ha in gestione alcun servizio con il settore e che gli unici servizi che l’associazione ha espletato a seguito di procedure ad evidenza pubblica, ossia i centri estivi e l’animazione presso il Parco Baden Powell sono stati selezionati dal Ministero della Solidarietà Sociale e dall’Istituto degli Innocenti di Firenze, quali progetti da promuovere come buone prassi presso l’Osservatorio Nazionale dei minori. Quanto all’asilo nido aziendale, aggiudicato alla Cooperativa “Baby Braccio di Ferro”, si precisa il bando è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Italiana, sulla Gazzetta delle Comunità Europea e su due quotidiani e l’offerta relativa al progetto educativo della Cooperativa “Baby Braccio di Ferro”, a disposizione di chiunque voglia prendere visione, si presentava fortemente innovativa, tanto da meritare successivamente l’attenzione di un importante sito a rilevanza nazionale. Preciso, infine, che nei confronti dell’aggiudicataria “Baby Braccio di Ferro” prima dell’avvio del servizio è stata richiesta l’informativa prefettizia relativa alle verifica di infiltrazioni mafiose all’interno della cooperativa ed in data 18-02-2010 la Prefettura di Reggio Calabria rispondeva che nei confronti dei legali rappresentanti e dei familiari conviventi non sussistevano le cause ostative di all’art. 10 della legge n. 575 del 1965 e s.m. Tutto ciò per mettere luce (e gli atti a disposizione di chiunque ne sono la prova) sulle ombre che volutamente, ripeto per motivi solo politici, sono calate a discapito di chi ha lavorato nella legittimità. Mi è sembrato molto squallido giustificare pubblicamente il mio operato, non mi era mai successo in 11 anni di lavoro al Nord Italia, capisco a questo punto chi mi dice tutt’ora “chi te l’ha fatto fare a ritornare a Reggio, stavi meglio a Siena” e sì, in questa città è vietato migliorare, è vietato crescere, solo volando basso si rimane nell’ombra e non si è esposti ad alcun pubblico giudizio, basato su elementi del tutto pretestuosi.

Stracuzza Carmela

Dirigente a tempo indeterminato del comune di Reggio Calabria

Exit mobile version