Melicuccà. Giovani volontari per ripulire la grotta di S. Elia

Melicuccà (Reggio Calabria). Mai come in questo caso vale la regola del «Chi fa per sé, fa per tre». Anzi no. Fa per venti. Tanti sono i giovani che hanno sentito forte il senso di appartenenza al territorio, alla tutela paesaggistica e archeologica del loro paese. Venti giovani del luogo, avendo notato lo scarso interesse dimostrato dalle istituzioni al riguardo sulle condizioni di degrado in cui versa il sito archeologico attorno alla grotta di S. Elia, si sono rimboccati le maniche e da studenti, elettricisti, meccanici e musicanti, si sono trasformati per un paio di giorni in operai. Muniti di vanghe, carriole, tagliaerba e picconi si sono messi al lavoro per rendere più accessibile ed accogliente l’area archeologica della grotta di S. Elia. Il gruppo, sotto il nome di “Amici della Grotta” non ha atteso che qualcuno dall’alto provvedesse a ripristinare l’accesso al mistico antro. Era da circa tre anni che, la tanto declamata area archeologica, più volte oggetto di scavi e ritrovamenti, versava in totale stato di abbandono per via di una frana che ne aveva completamente ostruito l’ingresso sia della scalinata che della stessa grotta.
Organizzati anche come gruppo su Facebook, i giovani con in testa, Franco Buggè che, tra l’altro, si è fatto promotore di una petizione popolare al governatore, Giuseppe Scopelliti, non hanno perso tempo. Ed in men che non si dica, hanno liberato dalle erbacce, il viottolo e lo spiazzo che s’interseca con la scalinata, liberata anch’essa dal fango e dai detriti. «Non potevamo rimanere insensibili – spiega Domenico Duardo studente universitario – di fronte al forte degrado di questa importante area storica e archeologica. La grotta,infatti, rappresenta le radici del nostro popolo e la devozione verso S. Elia. Una devozione a cui si è aggiunta, da alcuni anni, quella dei monaci ortodossi che risiedono nelle vicinanze della grotta». S. Elia, infatti, insieme agli altri santi italo-greci, fa parte dell’universo bizantino. Anche nella lontana Australia, a cura della comunità melicucchese di Sydney, viene venerato nella chiesa di Ashcroft, un simulacro di S. Elia, fatto giungere trentasei anni fa dall’Italia che viene festeggiato nel mese di gennaio. Il mistico antro in località “Decone”, alle porte di Melicuccà, rappresenta una delle più ricche testimonianze archeologiche della civiltà bizantina nella Calabria meridionale e per questo deve essere salvaguardato dall’usura del tempo.

Antonio Ligato

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