Technè e Reggina, il calcio in arte. Due mondi più vicini di quanto sembri

Reggio Calabria. Calcio e Arte, apparentemente due realtà agli antipodi. A cercare un punto di contatto proverà, dal primo dicembre fino al 15, una mostra che coinvolgerà emergenti artisti reggini in quella che è la loro visione delle gesta sportive dei calciatori amaranto. Sarà possibile grazie al binomio Reggina Calcio e Technè Contemporary Art, che metteranno in campo undici rappresentazioni pittoriche, in quello che sarà un “esperimento” con il quale forgiare la cultura del territorio attraverso le differenze tra due mondi percepiti così distanti. Distanti all’apparenza, perché la bellezza del gesto atletico e tecnico è, in qualche modo, anch’essa espressione artistica, che diletta il tifoso regalando emozioni, così come una pittura, una scultura. Il percorso lungo in quale verranno esposte le opere pittoriche, le sculture, le fotografie, sarà compreso tra il teatro Cilea, il tapis roulant e la galleria d’arte Technè. Gli artisti che contribuiranno con le loro opere individuali a fare gioco di squadra, saranno Scafidi, Penna, i gemelli Plutino, Donato, Lo Faro, TechnèLab, Genoese, Albanese, Guinicelli, Scialò, Sollazzo, Violi, Lumia. A pochi giorni dall’inaugurazione della mostra, ha aperto le porte del suo studio Fortunato Violi, per un’anteprima dei lavori che il maestro reggino esporrà. Ad accompagnare il dipinto che raffigura il difensore Daniel Adejo sarà presente anche una scultura in terracotta (dimensioni 50x25x30), in entrambi i lavori Violi vuole trasmettere il concetto della trasformazione della figura, dell’azione che si compie con più eventi, sebbene su supporti differenti. “La rappresentazione dell’opera in più attimi, sia con la scultura che con la pittura, è vincolata dalla diversa grammatica: in pittura, si può fondere in un unico blocco, mentre la grammatica della scultura necessita di tre momenti diversi. Nella scultura, saranno rappresentati tre momenti che dal blocco di creta si evolvono fino a rappresentare il gesto finale, nella trasformazione della materia”. Osservare il maestro lavorare al dipinto che verrà esposto rende partecipi dell’idea che si materializza, “nel dipinto, alla rappresentazione principale, più figure si sovrappongono l’una sull’altra, regalando il dinamismo del gesto”. Il quadro avrà dimensioni 120cmx80cm, olio su tela e verrà accompagnato da una terza opera donata per l’asta di beneficenza che seguirà la mostra. Per Violi – medaglista con esposizioni all’estero, l’ultima in Finlandia – il tema calcistico con il quale si cimenterà lo ricollega al passato, allo zio Giuseppe Calabrò, promessa del calcio di metà anni 70 ad un passo dall’approdo alla Lazio di Maestrelli e con una carriera che lo vide faro della Gioiese, dove collezionò oltre 150 presenze. A suo modo, un artista del calcio Calabrò, a dimostrazione che l’estro e l’inventiva dei campi da gioco si lega più di quanto non sembri all’opera dell’artista in senso stretto.

Fabiano Polimeni

Exit mobile version