Da oggi nelle librerie “La lunga notte della rivolta” di Domenico Nunnari

Reggio Calabria. Un libro scritto per restituire la verità sulla sollevazione popolare più lunga e drammatica dell’Italia del dopoguerra. Un’insurrezione bollata col marchio bugiardo di rivolta fascista. Giuseppe Saragat, Giovanni Spadolini, Peter Nichols, Nicola Zitara, Fortunato Seminara, Nicola Adelfi e Luigi Maria Lombardi Satriani: le voci delle istituzioni, della politica, della cultura e del meridionalismo di quel periodo. Tutti ignorati da una congiura mediatica e politica che ha voluto appiccicare ai moti di Reggio Calabria del 1970 l’etichetta di destra. Testimonianze e documenti ora riportati alla luce da Domenico Nunnari con il saggio “La lunga notte della rivolta – Reggio Calabria 1970-71: una ribellione popolare nel sud d’Italia” per Laruffa Editore, da oggi nelle librerie. “Si è trattato di una ribellione autenticamente popolare da inquadrare storicamente nell’ambito delle ribellioni meridionaliste con motivazioni essenzialmente legate all’assenza colpevole di uno Stato occhiuto e non governante, distante e con atteggiamento coloniale. Questa è la verità dei fatti, afferma Nunnari. E inchioda alle proprie responsabilità pure i media del tempo: “A Reggio, con la rivolta per il capoluogo, si aprì una crepa enorme tra potere dei media e volontà popolare. Ci fu in molti casi – con minore o maggiore sfrontatezza – l’esplicita assunzione di un ruolo politico da parte dei giornali e della televisione”. E aggiunge: “La rabbia dei reggini era un grido che veniva da lontano e somigliava all’urlo dell’impotenza che si scatena in chi subisce decisioni imposte dall’alto, ingiuste e penalizzanti”. Un urlo inascoltato, anzi, condannato dalle istituzioni e dai media. “Le motivazioni di quel vasto e singolare movimento di protesta sono da cercare negli intrecci bizzarri della storia del Mezzogiorno e nel quadro d’insieme di un sistema di potere nazionale nato con quel vizio d’origine del dualismo Nord Sud”, sottolinea Nunnari. E i carri armati, all’alba del 23 febbraio 1971, non furono altro che l’estrema manifestazione di debolezza di uno Stato che, subito dopo, sarebbe divenuto, se è possibile, ancora più distante. Domenico Nunnari, giornalista Rai e saggista, nato a Reggio Calabria, è già autore di numerose pubblicazioni a carattere storico.

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