Pianopoli. Attivisti della Rete per la difesa del territorio hanno bloccato l’accesso alla discarica

Pianopoli (Catanzaro). Da ieri sera un folto drappello di manifestanti appartenenti alla Rete per la difesa del territorio “Franco Nisticò” sta presidiando la via che conduce alla discarica di Pianopoli, impedendone il transito. In un documento diffuso dal Movimento sono riportate le motivazioni alla base di questa forma di protesta, che sta procedendo in forma pacifica. In esso si sottolinea che ”in una Calabria che ormai da quasi 15 anni vive l’esperienza del commissariamento per l’emergenza rifiuti, senza ad oggi prospettare uno straccio di soluzione, l’arrivo del nuovo anno significherà l’arrivo di un’enorme quantità di rifiuti da tutta la regione in quella che praticamente è l’unica discarica attiva: Pianopoli. La politica tutta  riconosce solo discariche e inceneritori, molto proficui per chi li gestisce, ma molto dannosi per la salute dei calabresi”. I presenti hanno posto una condizione per far tornare la situazione alla normalità: chiedono che i carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe) arrivino sul posto ed ispezionino il carico di ogni singolo automezzo in procinto di accedere alla discarica. Una richiesta nata dopo la rivelazione compiuta da due addetti al trasporto dei rifiuti che hanno affermato di aver trasferito nella discarica le ceneri prodotte all’interno del termovalorizzatore di Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria. In questo momento, nell’area presidiata dagli attivisti della Rete per la difesa del territorio sono una decina. Ad essi sono da aggiungere due serbatoi tramite i quali quali viene portato il percolato.

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