Catanzaro. Cimino (Nuova Alleanza): “Palazzo Fazzari e il Palazzo dell’Intendenza devono appartenere al Comune”

Catanzaro. “Meno male che Quirino c’è. Altrove questo slogan porta un altro nome. Io parlo di Ledda. Quirino Ledda, giovane-vecchio comunista. Tale rimasto anche nei giorni delle grandi trasformazioni. Anche dell’anima. Dopo la scomparsa dell’indimenticabile Emilia Zinzi, se non ci fosse stato lui, l’abbandono e il degrado di tante opere storiche, edifici e beni culturali sarebbero stati avvolti dalla cecità della nostra intelligenza. Lo voglio ringraziare pubblicamente, da cittadino e da amministratore comunale. L’ultima sua battaglia, come sempre fatta per richiamare l’attenzione della pubblica opinione, riguarda il trasferimento alla collettività di Palazzo Fazzari. La condivido e la sostengo. E con lui vorrei intraprendere tutte quelle iniziative utili a impedire “nuove rapine” ai danni di un bene culturale, dopo tutte quelle compiute nei confronti degli spazi liberi e naturali, violentemente cementificati. Ma utile anche a creare una forte mobilitazione delle coscienze per una presa di possesso da parte della città di tutto ciò che le appartiene. Perché non solo senza la gente non si vincono le battaglie di civiltà, ma è la stessa civiltà a restare ferma se i cittadini non le andranno incontro. Si gira dall’altra parte. Va da un’altra parte. Cosicché altre città, altre popolazioni crescono, mentre Catanzaro e i catanzaresi resteranno piccoli. Ne soffre di tutto ciò la democrazia, che qui da noi non gode certo di ottima salute, anche a causa della perdita progressiva di potere dei cittadini rispetto ai gruppi dominanti, sia politici che economici. Di più quest’ultimi. Premesso tutto ciò, occorre far sì che Palazzo Fazzari per intero diventi proprietà comunale. La messa sul libero mercato, sia pure con le garanzie di prelazione che la legge consente agli Enti Pubblici, di una parte dell’antico Palazzo di proprietà della Regione, rappresenta una buona occasione per concretare la suddetta volontà. Che appartiene al sano sentire di molti catanzaresi. C’è di più: sullo stesso Corso dov’è ubicato Palazzo Fazzari, attaccato alla Questura e quasi protetto dal Teatro Masciari, una rara bellezza architettonica e storica è avvolta da una situazione che io definirei scandalosa. Prima ancora di me ne ha parlato l’ottimo catanzarese e giornalista Gerardo Gambardella. Si tratta del Palazzo dell’Intendenza Di Finanza sorto nel 1910 sul luogo dove sorgeva il Convento de Padri Teatini. Da anni è la sede dell’ufficio del territorio, il vecchio catasto. L’assurdo vuole che un Palazzo così bello e imponente sia stato venduto, per un prezzo assai appetibile, ad una società privata che, pare, non sia calabrese. Il tutto, non solo nel silenzio generale, ma anche nell’impossibilità di capire come mai e perché nessun ente pubblico abbia partecipato alla gara per l’acquisizione del bene. E come mai lo Stato che cede l’edificio poi lo riprenda in fitto per l’uso che già ne faceva. Mistero. Assurdo. Ma possiamo tuttavia far tornare “u santu arretu”, come usa dire dalle nostre parti? Non so, ma dobbiamo provarci. Il modo per farlo è che il Comune acquisti il Palazzo dell’Intendenza. Ne ha urgente e straordinaria necessità, avendo bisogno di reperire locali e spazi per allocarvi tutti gli uffici, attualmente sparsi e dispersi a costo d’affitto gravoso. Attraverso il suo pieno utilizzo si realizzerebbe tra l’altro una perfetta sintonia quasi fisica ed un’ideale unione tra Palazzo dei Nobili e Palazzo dell’Intendenza, che si trovano a contatto di gomito. Ci sono le leggi che potrebbero consentire la piena realizzazione di quest’idea. Certo ci vorrebbe anche l’onestà di tutti e il buon senso degli attuali proprietari. Ma sono certo che non mancheranno. Mancherebbero i soldi, probabilmente. Ma la politica fa i miracoli, quando vuole. E questo potrebbe farlo atteso che chi la gestisce sulla promessa dei miracoli prende i voti. Qualcuno ricorderà la proposta per una legge a favore di Catanzaro capoluogo, avanzata e sollecitata dal sottoscritto e da pochi altri. Il Governo è sordo nei confronti delle questioni meridionali, ed è inutile attenderci alcunché. Potrebbe intervenire però la Regione, almeno con una leggina per finanziare, o contribuire all’investimento finanziario, il progetto per l’acquisto da parte del Comune di importanti edifici storici sul suo territorio allocati. Se il presidente Scopelliti venisse adeguatamente sollecitato in tal senso dai suoi amici di schieramento e di giunta, catanzaresi, io credo che non mancherebbe la sua personale disponibilità. Almeno per un incontro con l’Amministrazione Comunale. Con questa. Perché gli Enti Locali, e i problemi che essi affrontano, non hanno colore”

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