Catanzaro. ‘Ndrangheta: la Dia nel 2010 ha confiscato beni per 80 milioni di euro

Catanzaro. Nell’arco dell’anno appena trascorso, la Direzione Investigativa Antimafia di Catanzaro ha eseguito confische di beni per un valore complessivo che si avvicina agli 80 milioni di euro ed ha sequestrato patrimoni per una cifra che superato i 10 milioni di euro. Destinatari dei provvedimenti sono stati soggetti organici ai clan della ‘ndrangheta cui sono stati sottratti rapporti bancari, automobili di prestigio e quote afferenti a numerose società. Nell’ambito della lotta al controllo delle opere pubbliche esercitato dalle cosche, la Dia ha provveduto ad identificare 809 soggetti, spulciando nelle carte e nei documenti di 69 diverse aziende. In particolare, l’attenzione è stata focalizzata sui lavori che interessano l’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, la strada statale 106 jonica e la Trasversale delle Serre. Nel tracciare il bilancio del 2010, è stata sottolineata l’importanza di un filone dell’inchiesta “Terminator, portato a compimento a maggio e nell’ambito del quale è stato dato un volto a coloro che ordinarono ed eseguirono le uccisioni di Francesco Bruni Senior, avvenuta nel luglio del 1999 e di Antonio Sena, assassinato nel maggio del 2000 e considerati tra gli uomini di maggior spessore criminale dei clan operativi sul territorio della provincia di Cosenza.

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