Musarella (Ethos): “O si firmano i contratti di servizio entro 10 giorni o la Sogas fallirà”

Reggio Calabria. Da anni, diversi soggetti politici ed istituzionali scrivono dell’Aeroporto dello Stretto per denunciare le condizioni di sostanziale inefficienza in cui versa. Problemi di bilancio della Sogas, eccessiva disinvoltura da parte di alcuni dirigenti dell’ENAC nell’attività di monitoraggio sull’operato della società di gestione, mancanza di collegamenti efficienti con il bacino d’utenza, rotte aeree scarse e molto costose. Eppure, nel corso di questi ultimi 10/12 anni, molti esponenti politici si sono succeduti alla guida della SOGAS, tanto del centrosinistra, quanto del centrodestra. La classe politica locale ha tentato di attirare passeggeri e compagnie aeree per risollevare le sorti dello scalo, ma le uniche cose che sono riusciti a produrre sono state assunzioni e debiti. Si pensi, ad esempio, al debito che i vari amministratori della SOGAS hanno prodotto con la società che gestisce la sicurezza, sebbene questo tipo di servizio sia, di fatto, autofinanziato. Il prezzo del biglietto aereo, infatti, è comprensivo di una quota che dovrebbe essere stornata dalla SOGAS alla società che gestisce tale servizio. Se così è, come si spiega il debito di qualche milione di euro che la società di gestione ha nei confronti di chi gestisce la sicurezza, nonostante i proclami sui vari incrementi del traffico passeggeri? Gli esempi potrebbero davvero essere tanti, come tante sono le domande alle quali i vertici aziendali della SOGAS ed i politici di riferimento dovrebbero rispondere. Ad esempio, sarebbe interessante sapere se la classe dirigente politica che determina le scelte della società di gestione abbia ancora intenzione di affidare la guida societaria ad un suo rappresentante o se, al contrario, resasi conto delle scempiaggini e degli sprechi fino ad oggi compiuti, stia valutando la possibilità di rivolgersi ad un esperto del mercato nel settore aereo. Certo, così facendo il politico di turno avrebbe qualche difficoltà in più a garantire assunzioni ed appalti legati all’Aeroporto, rischiando di spezzare la catena del clientelismo finalizzato alla raccolta del consenso elettorale, unico modo per questa gente di continuare a “lavorare per la collettività”. Che piaccia o no, questa è la situazione. L’Aeroporto dello Stretto è sempre stato prigioniero di beghe politiche e di bramosie di successo elettorale. È fondamentale che la politica assolva al proprio ruolo, cioè quello di creare le condizioni perché il “Tito Minniti” si sviluppi e sia competitivo, pensando a creare strutture, infrastrutture ed accordi istituzionali in grado di realizzare le necessarie premesse affinché chi ne capisce possa gestire la SOGAS promuovendo ed incentivando lo scalo, attirando, cioè, passeggeri e compagnie aeree che abbiano interesse a decollare ed atterrare al Tito Minnniti. La Provincia di Reggio, da qualche tempo socio di maggioranza della  SOGAS S.p.A. avendo il 68% delle azioni, può finalmente sopperire alle brutalità regionali che nel corso dell’ultimo decennio hanno spezzato le ali all’Aeroporto. Ad esempio, si potrebbe provvedere alla  firma dei cosiddetti contratti di servizio, quei contratti, cioè, che permetterebbero di poter redigere il piano industriale che le banche giustamente chiedono prima di elargire prestiti o mutui di vario genere. Se questi contratti non saranno siglati entro il 31 gennaio, questa la data fissata dall’ENAC, la SOGAS potrà considerarsi fallita, con tutte le conseguenze del caso per il territorio e per i lavoratori.

Il Presidente Ethos

Giuseppe Musarella

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