Dattola (Camera di Commercio): “Basta con i veleni sparsi ad arte sul bilancio comunale”

Reggio Calabria. Le vicende di questi ultimi giorni, con notizie contraddittorie di possibili scenari fallimentari del bilancio del nostro Comune, stanno creando una situazione di allarmante e pericolosa criticità finanziaria per il nostro sistema produttivo. Sembra quasi che, alle sofferenze causate dalla crisi mondiale si voglia aggiungere un carico suppletivo di difficoltà. Ora basta. Basta con i veleni sparsi ad arte, basta con le insinuazioni malevole su ipotetici trucchi di bilancio, basta con il pettegolezzo elevato a prassi di vita, basta con l’odio irragionevole tra schieramenti contrapposti. La nostra città ha già pagato un prezzo altissimo sull’altare della divisione. Non è di questo che la nostra comunità ha bisogno, l’economia cittadina sta vivendo il momento più difficile dalla fine della guerra. Il continuo rincorrersi di voci circa un presunto dissesto del bilancio del nostro Comune, il dipingere artatamente una situazione di “pre-default”, di preagonia della più grande azienda calabrese, il Comune di Reggio Calabria, appunto, sta delineando una situazione a dir poco insostenibile. Il sistema bancario reggino, già per sua natura diffidente e poco propenso ad erogare fiducia alle nostre aziende, ha da tempo allertato i propri osservatori e già qualche primario Istituto di Credito ha iniziato a chiamare aziende creditrici del Comune invitandole ad un rientro dei fidi. Questo allarmismo ingiustificato, alimentato da conferenze stampa e puntualmente smentito dalla Corte dei Conti, sta tragicamente provocando disastri difficilmente rimediabili. Contrariamente a quello che qualcuno pensa, i bilanci di un ente pubblico non sono, banalmente, una allegra esercitazione aritmetica, vi sono fior di professionisti che vigilano e certificano. E’ fuorviante far credere che si abbia a che fare con una simpatica brigata di mattacchioni che sulle carte ufficiali del bilancio scrive quel che vuole. Non è così. Ovviamente, non può essere così. E comunque queste enunciazioni, tutte da verificare, oltre a creare allarmismi ingiustificati, possono produrre disastri al tessuto economico della città. Il sistema produttivo reggino ha bisogno di sostegno, di fiducia, di aiuti, non di continui ostacoli sul proprio cammino. La nostra economia è stata ed è da sempre, purtroppo, un’economia  assistita. Assistita dall’aiuto pubblico, assistita da fondi nazionali ed europei, assistita da bandi e forniture degli enti locali. Non è il migliore dei sistemi possibili, questo lo sappiamo, ma è l’unico sistema che abbiamo. Questo è, in atto, “il nostro sistema”. E non possiamo consentire a nessuno di distruggerlo, mandando sul lastrico una intera economia, per il semplice gusto della polemica politica. Se vi saranno invece, e c’è chi sta verificando, situazioni diverse o di dubbio sul bilancio, ne prenderemo atto e daremo il nostro totale contributo per risolverle. Perché noi facciamo parte di questa comunità ed è di questo che la nostra comunità ha bisogno. Non si può continuamente ragionare di bene comune e poi costruire cinicamente elementi di divisione in un tessuto sociale già, purtroppo, ampiamente disgregato. Abbiamo il dovere tutti noi, cittadini di questa Città, di essere veri e sapienti operatori di pace, partecipando così realmente, con fatti concreti e non a parole, alla costruzione del bene comune. Chiediamoci quindi tutti insieme cosa possiamo fare per la nostra città, per evitare che le prossime elezioni diventino terreno di scontro e non di proposizione. Chiediamoci come possiamo guarire un tessuto sociale dilaniato da un’economia sofferente, da una disoccupazione in crescita continua, da una ‘ndrangheta pervasiva e spietata. Pensiamo veramente, che, facendo collassare primarie aziende cittadine, potenziando ulteriormente la disoccupazione e aumentando la disperazione di tante famiglie già alle prese con problemi di bilancio, si potrà costruire qualcosa sulle macerie di quanto colpevolmente distrutto?

Lucio Dattola

Presidente della Camera di Commercio

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