Barbaro (Giovane Università): “E’ incredibile che il Consiglio degli studenti non sia stato ancora reso funzionante”

Reggio Calabria. Era il 13 maggio dell’anno appena trascorso quando  venne rinnovata l’intera rappresentanza studentesca dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Di lì a poco tutti i neo eletti si insediarono nei relativi Consigli, a eccezione dei rappresentanti del Consiglio degli studenti, le cui nomine restano ancora oggi carta morta. Incredibile ma vero, soprattutto a causa dell’indiscutibile rilevanza che viene riconosciuta a tale organo, essendo esso il fulcro dell’organizzazione e del coordinamento dell’intero corpo studentesco. È, infatti,  il Consiglio, organo autonomo costituito dai rappresentanti appositamente eletti in ciascuna facoltà oltre che dai rappresentanti  in seno agli organi di ateneo, a coordinare le attività e ad esercitare funzioni consultive e propositive di estremo rilievo. In particolare, come disposto dallo Statuto di ateneo, spetta al Consiglio fornire pareri in relazione a qualunque questione riguardante la didattica, la contribuzione e l’attuazione del diritto allo studio, insieme all’ elaborazione di proposte volte al miglioramento dell’organizzazione e dei servizi agli studenti; come se non bastasse, è il Consiglio a condurre l’attività autogestita, proponendo al Consiglio di Amministrazione il riparto dei fondi previsti a bilancio per le attività culturali, sportive e di tempo libero. Il motivo di tale ingiustificabile ritardo non è ad oggi manifesto, dal momento che negli ultimi tre mesi  qualunque richiesta di convocazione posta agli alti vertici studenteschi  veniva replicata con un “non ti preoccupare, a breve si farà”, mentre gli studenti attendono ancora che i rappresentanti, da loro eletti nove mesi fa, inizino a soddisfare le esigenze che giornalmente si presentano all’interno dell’ ateneo. In realtà, l’unica motivazione che sembra palesarsi riguarda la nomina del presidente dell’organo, carica importantissima e da molti ambita, che dovrebbe essere assegnata dal medesimo Consiglio, ma che, per uno strano gioco di forze, sembra dover essere scelta dall’ “esterno”, dove l’unico motore è la brama di vincere l’estenuante lotta tra correnti politiche. Alcune domande, allora, sorgono spontanee: è forse la frantumazione dei Giovani Democratici a creare questa fase di stallo, nella speranza che ognuno di loro ha di far prevalere la propria fazione a discapito delle altre? È forse la volontà di ostacolare la candidatura di determinate persone, il cui schieramento politico non è gradito da alcuni “manovratori”? Ai posteri l’ardua sentenza; l’unica cosa certa è che ancora una volta l’interesse personale  prevale sulle esigenze della collettività, circostanza che i giovani dovrebbero rimproverare alla politica attuale, ma dai cui errori, purtroppo, non sembrano imparare.

Sonia Barbaro

Presidente Giovane Università Reggio Calabria

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