Lamezia. Sciopero generale dell’11 marzo sul tavolo dell’Unione Sindacale di Base

Lamezia Terme (Catanzaro). Si è svolta a Lamezia Terme, la riunione degli esecutivi regionali congiunti del Pubblico Impiego, del Privato e della Confederazione USB Calabria. La riunione ha avuto per oggetto la preparazione dello Sciopero Generale Nazionale di tutti i settori, programmato per il prossimo 11 marzo, con manifestazione a Roma. I continui e gravissimi attacchi portati al mondo del lavoro dipendente pubblico e privato, dalla vertenza Fiat di Pomigliano e di Mirafiori, al Decreto Brunetta e al blocco triennale dei contratti, assieme a una brutale offensiva portata ai precari, ai migranti e ai disoccupati, devono trovare una adeguata risposta da parte del mondo politico e sindacale, risposta che la sola USB, con alcune altre organizzazioni del sindacalismo di base, ha messo in campo, proclamando, appunto lo sciopero generale dell’11 marzo. Condivisa pienamente, dopo una discussione vivace e approfondita, l’analisi politica e la necessità di contribuire in modo attivo alla riuscita dello sciopero, l’esecutivo regionale congiunto, ha approvato la calendarizzazione di alcune iniziative da mettere in campo in tutta la regione prima dell’11 marzo. Innanzi tutto è emersa in modo serio e preoccupante la questione della democrazia sindacale, che vede in alcuni casi l’esclusione della Confederazione USB da alcuni tavoli regionali: è indifferibile, la sottoscrizione di un protocollo di intesa con la regione Calabria, che formalizzi la convocazione puntuale di USB a tutti i tavoli. A questo proposito, nei prossimi giorni una richiesta in tal senso sarà formalizzata al Presidente della giunta Scopelliti, dalla Federazione Regionale. Altro impegno assunto dall’esecutivo, è stato quello di promuovere in modo massiccio la raccolta di firme per la presentazione del Disegno di Legge elaborato dalla USB Nazionale, sulla riforma del fisco, che individua, finalmente, concreti strumenti per la lotta all’evasione fiscale e, contemporaneamente, vede una importante riduzione della pressione fiscale dei lavoratori dipendenti che, al momento, contribuiscono quasi per intero alle entrate fiscali dello Stato. Infine, una riflessione è stata fatta sul problema della sanità che vede in Calabria forti penalizzazioni e disagi dei soggetti più deboli, con lo smantellamento della sanità pubblica, attraverso la chiusura di ospedali e di reparti importanti, ed il contemporaneo proliferare di quella privata. In particolare, la recente legge regionale di riforma dei ticket sanitari che ha ridotto sensibilmente la fasce di cittadini che avevano diritto all’esenzione dei farmaci e delle prestazioni, ha posto in primo piano il problema del diritto alla salute, costituzionalmente riconosciuto. Per questo motivo, nelle prossime settimane, sarà lanciata la proposta di un referendum regionale che da una parte elimini questa norma iniqua e dall’altra diventi lo strumento per una discussione generale di riforma della sanità, che vada verso un rafforzamento di quella pubblica, riducendo gli spazi per quella privata convenzionata. L’esecutivo si è concluso con l’impegno di favorire una massiccia presenza di lavoratori e cittadini calabresi alla manifestazione che si terrà a Roma in occasione dello sciopero, con l’organizzazione di numerosi autobus, che dalla Calabria raggiungeranno la capitale.

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