Larosa (Prc): “Lavoratori Leonia e Multiservizi senza stipendi mentre il Comune liquida centinaia di migliaia di euro per consulenze mai prestate”

Reggio Calabria. Ancora una volta, con la coraggiosa ostinazione e l’orgogliosa dignità che gli sono proprie, i lavoratori protestano democraticamente contro le gravi e reiterate inadempienze del Comune di Reggio Calabria. E noi, noi uomini e donne di Rifondazione Comunista, siamo con loro, senza se e senza ma. Da una parte, i lavoratori delle due società partecipate – Leonia e Multiservizi, che incrociano le braccia e contestano la mancata corresponsione di molte delle loro legittime mensilità, che si trovano dinanzi ad un Comune reticente ed inadeguato trincerato dietro le sue “normali” crisi di liquidità, un Comune cronicamente incapace di far funzionare le sue società e di rispettarne i lavoratori. Dall’altra, gli LSU/LPU del Comune di Reggio Calabria, 115 lavoratori che da oltre 15 anni attendono di poter avere un posto di lavoro stabile, attendono di aver riconosciute quelle professionalità che sanno di aver acquisito e di poter mettere al servizio della cittadinanza tutta, 115 lavoratori che il 15 febbraio avrebbero dovuto incontrare –  per il tramite delle rappresentanze sindacali – la controparte comunale e che invece, causa assenza ingiustificata di sindaco ed amministratori, sono rimasti senza interlocutori e senza spiegazioni. Questa è l’Amministrazione Comunale di centrodestra, questa è la classe politica al governo cittadino: un gruppo di politicanti dedito ai soli interessi di bottega, incapace di dare soddisfazione alle reali esigenze della propria cittadinanza, a partire da quelle delle lavoratrici e dei lavoratori. La gestione economico-finanziaria delle casse comunali grida vendetta al cospetto della democrazia reggina. Ogni giorno, un nuovo squarcio di luce si apre sul buio terrificante degli uffici che hanno violentato le risorse economiche del Comune. Nello stesso giorno in cui i lavoratori di Leonia e Multiservizi sono costretti a fermarsi per reclamare il pagamento dei propri stipendi arretrati; nello stesso giorno in cui le forze sindacali sono costrette ad attaccare la volgare mancanza di attenzione dell’Amministrazione Comunale – assente ingiustificata all’incontro fissato per il 15 febbraio – verso la condizione di LSU/LPU; in questo stesso giorno, apprendiamo che l’architetto Bruno Labate – attuale capo delegazione della sede romana della Regione Calabria e collaboratore del presidente Scopelliti – ha avuto centinaia di migliaia di euro, liquidati dal Settore Bilancio del Comune di Reggio Calabria per consulenze mai prestate. Segno evidente che l’inchiesta sulla drammatica vicenda Fallara, da cui è scaturita la notizia relativa all’architetto Labate, ha ancora molto da dirci e molto da chiarirci sulla scellerata gestione del settore economico-finanziario del Comune reggino. Gli ultimi anni della vicenda amministrativa di Reggio Calabria, presto, saranno celebrati come anni di degrado assoluto: sul piano politico, sul piano gestionale, sul piano morale. La verità, difatti, prima o poi emerge in tutta la sua prorompente potenza. Scopelliti, Raffa e i loro corifei travestiti da amministratori dovranno spiegare come e perché il bilancio del Comune di Reggio Calabria è stato sfruttato per fini di parte, è stato violentato per ragioni poco nobili e assai ambigue. No, la nostra non è alcuna certezza giudiziaria, lasciamo alla magistratura il suo compito da assolvere. La nostra è verità politica, di chi osserva e di chi si interroga liberamente: anche e soprattutto per quei lavoratori che attendono i propri stipendi e lottano per i propri diritti.

Antonio Larosa
Segretrio provinciale Rifondazione Comunista
Federazione Reggio Calabria

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