Le bretelle sul torrente Calopinace: un pericolo costante ignorato

Reggio Calabria. Le bretelle Calopinace continuano ad essere le strade cittadine con il più alto numero di incidenti stradali. I motivi sono molteplici, ma certamente l’elevata velocità dei mezzi che le percorrono, risulta essere la causa principale. Come più volte scritto, le bretelle del torrente Calopinace, date le caratteristiche oggettive, vengono spesso inopinatamente scambiate per circuiti di Formula 1. Questo comporta incidenti rocamboleschi con voli nel vuoto e atterraggi spaventosi dentro il torrente, scene degne di un film d’azione americano, ma questo non è un film, è l’amara realtà che si presenta troppo spesso agli occhi dei cittadini e dei soccorritori. Una cosa ormai è certa, le ringhiere di protezione delle bretelle non sono adeguate per una strada urbana che, ingiustificatamente, viene considerata dagli automobilisti a scorrimento veloce. Accade che di tanto in tanto arriva la segnalazione che una macchina ha divelto le fragili ringhiere ed è andata a finire dentro il torrente, la procedura è sempre la stessa, la macchina dei soccorsi si attiva immediatamente e si provvede al recupero del mezzo e alle cure del malcapitato. Il punto è sempre lo stesso, come un rituale sconsiderato, le automobili “volano” dentro il torrente precisamente una ventina di metri prima di imboccare l’autostrada, esattamente di fronte alla stazione di rifornimento. Qui, le ringhiere di protezione, già improponibili, vengono sostituite con transenne ancora più fragili, e segnalate con del nastro segnaletico. Ma una cosa non si comprende bene: se si conosce un problema, e soprattutto se si ha anche a disposizione un punto di pericolo ben identificato, perché non si provvede all’impianto di ringhiere adatte ad evitare i terribili salti nel vuoto o ad installare dei rallentatori in pietra? A questa domanda sarebbe bene rispondere, e soprattutto sarebbe bene attivarsi prima dell’irreparabile. Proprio nella tarda mattinata di lunedì scorso, sempre in quel punto, si è sfiorata l’ennesima tragedia a causa di un incidente. Le bretelle Calopinace sono state spesso scenario di incidenti gravi, a volte mortali, lo dimostrano i tanti punti in cui i parenti delle vittime hanno allestito piccoli altarini in memoria del proprio sfortunato congiunto, non ultimo il povero poliziotto, anche lui vittima dell’altrui eccessiva quanto incomprensibile velocità, in una strada urbana con limite di 50 KM orari.

David Crucitti


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