Sabato a San Giorgio al Corso l’Anassilaos presenta “Le battaglie di Alessandro Magno”

Reggio Calabria. La figura di Alessandro Magno (Μέγας Ἀλέξανδρος, Mégas Aléxandros), nato a Pella, in Macedonia, nell’anno 356 a.C. e morto a Babilonia nel giugno del 323 a.C. è una delle figure storiche più affascinanti. A crearne il mito, sia nella stessa antichità che in tempi più recenti, è stata la sua morte in giovane età (appena 33 anni), al colmo di una straordinaria impresa militare che ha dell’incredibile. Partito dalla Macedonia con un piccolo esercito in un breve volger di anni (dodici) conquistò un impero vastissimo, quello persiano, ricco di mezzi e uomini, che si estendeva dalle coste dell’Anatolia fino alle propaggini dell’India (attuali Pakistan ed Afghanistan), raggiungendo, con l’Egitto, il Mediterraneo. Con tre fondamentali battaglie (Granico nel 334 a.C.), Isso (333 a.C., di cui resta un magnifico mosaico che rappresenta sia il Re persiano Dario III che Alessandro), e Gaugamela (331 a.C.) egli si assicurò il controllo completo di uno stato potente. Alla figura di Alessandro ma soprattutto alle sue vittoriose battaglie l’Associazione Anassilaos dedica in incontro sul tema “Le battaglie di Alessandro Magno”, che segue quello già realizzato nel 2010 dedicato a Maratona, che si terrà sabato 19 febbraio alle ore 18,00 presso la Sala di San Giorgio al Corso. Relatore sarà il Prof. Daniele Castrizio, dell’Università di Messina, numismatico che da tempo si dedica anche alla strategia militare. In una battaglia infatti, da quelle antiche alle più recenti, che siano decisive per la storia dell’umanità, influiscono diversi elementi. La personalità del Comandante (Alessandro come Annibale o Cesare, Napoleone come Garibaldi, Rimmel come Montgomery) che deve avere notevoli capacità strategiche; la presenza di un corpo di ufficiali capaci (ricordiamo i generali di Alessandro come quelli di Napoleone); una truppa motivata; una tecnica militare che il nemico non conosce (la falange macedone come gli elefanti di Pirro o come le truppe corazzate di Guderian scatenate nelle pianure francesi). Nelle battaglie dall’antichità fino alla I Guerra Mondiale, prima cioè che la tecnologia sopravanzasse il coraggio dei combattenti rendendolo superfluo, un elemento importante era il fattore umano. Un vessillo portato innanzi con sprezzo del pericolo da un solo portabandiera, in un momento di difficoltà e scoramento, poteva trascinarsi dietro un intero esercito in ritirata e guidarlo alla vittoria. Non occorre inoltre dimenticare la fortuna (Tyche, Τύχη), che talora contribuisce a sconvolgere tutti i pronostici. Quali di questi elementi abbia contribuito al travolgente successo di Alessandro Magno sarà compito del Prof. Castrizio spiegarlo al pubblico presente all’incontro.

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