Dopo quasi 40 anni torna una nave cisterna nel porto di Reggio Calabria

Reggio Calabria. Nella mattinata odierna la motocisterna denominata Punta Rossa di lunghezza 51,80 metri e 590,93 tonnellate di stazza lorda, ha ormeggiato nel porto di Reggio Calabria ove ha scaricato 488 tonnellate di gasolio proveniente da Augusta e destinate a rifornire il deposito costiero di cui è titolare la ditta Camastra petroli Spa, situato sul lato esterno del molo di ponente e della capacità complessiva di 2960 mc. Per riscontare precedenti bisogna risalire ai primi anni 70, quando vennero effettuate le ultime operazioni di discarica gasolio a mezzo di bettolina nel porto di Reggio Calabria.
L’implementazione del rifornimento via mare consentirà di sostituire il traffico gommato via terra, che fino ad oggi ha alimentato il deposito della ditta Camastra. Le operazioni si sono svolte in orario notturno a partire dalle 22.00 e completate in mattinata, alla presenza di personale della capitaneria di porto e del Comando provinciale vigili del fuoco che ha garantito la presenza di una squadra ai fini della prevenzione incendi. Gli aspetti fiscali e doganali sono stati curati dall’Ufficio delle dogane di Reggio Calabria.
La nave ha scaricato il gasolio presso collettore installato sulla banchina di ponente del porto, collegato tramite tubazione interrata al deposito costiero. L’impianto di discarica in banchina e le relative dotazioni antinquinamento e antincendio sono state collaudate dalla commissione locale prevista dall’art. 48 reg. cod. nav. composta da capitaneria di porto, ufficio opere marittime e vigili del fuoco.
Lo svolgimento delle operazioni è disciplinato ai fini della sicurezza della navigazione e della sicurezza globale dell’ambito portuale con l’ordinanza 15/11 in data 23.02.11 della capitaneria di porto di Reggio Calabria, che, tra l’altro, prevede il divieto di transito veicolare su tutto il molo e la banchina di ponente ed il divieto di fumare e accendere fuochi in un raggio di cento metri durante la sosta della nave. La disciplina è stata adottata in via sperimentale per un periodo di un mese, allo scopo di testare le prescrizioni dettate dalla commissione di collaudo.

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