Filt-Cgil: “Sistema degli appalti ferroviari terreno fertile per la ‘ndrangheta”

Catanzaro. La FILT-CGIL della Calabria, dopo aver tanto ascoltato, ritiene utile intervenire, in modo chiaro e diretto, sulle tante vicende che interessano il mondo degli appalti ferroviari nella nostra regione. Sicuramente siamo tra chi, da sempre, ha auspicato un mirato intervento della magistratura sulle questioni oggetto dell’attuale inchiesta che riguarda il cantiere di Reggio Calabria e che investe i cantieri del resto della Calabria e di altre regioni del Mezzogiorno. Quest’organizzazione intende affermare che in questo settore, da tanto tempo si è creato un sistema che, partendo dalle gare arriva fino alle aggiudicazioni e che lascia più di un dubbio sulla trasparenza e correttezza delle procedure messe in atto. Legalità nell’ambito di questi appalti pubblici non può non voler dire anche un diverso ruolo da parte del Committente e della gestione di risorse pubbliche. La prima distorsione, ma solo come esempio, riguarda le aggiudicazioni di questi appalti con un  meccanismo che premia il  ribasso,  col risultato che si viene a creare una competizione tutta particolare fra le imprese e con tante implicazioni negative che ricadono sia sull’erogazione dei servizi che sulle condizioni dei lavoratori del settore. Intendiamo precisare che in Calabria, a seguito di tutta una serie dì iniziative sindacali e legali della FILT-CGIL, nel marzo del 2009 si è arrivati a una rescissione contrattuale da parte di Trenitalia nei confronti di tutte le società facenti  parte del gruppo Di Stasio (SAES,FERROSER,CEIAS, ecc.) storicamente collocate nell’ambito del territorio calabrese. Citiamo questo episodio perché poteva essere uno spartiacque molto importante sul versante  del ripristino della legalità, ma purtroppo le cose sono andate in modo diverso. Vogliamo rimarcare che si è arrivati a quella rescissione contrattuale per tutte le inadempienze della ditta che costantemente hanno visto la FILT-CGIL della Calabria contrapporsi in modo determinato, arrivando perfino a non sottoscrivere alcun accordo per l’utilizzo di ammortizzatori sociali perché mancavano i presupposti minimi per l’attribuzione.  Infatti, in questo settore l’utilizzo degli ammortizzatori  sociali poteva rappresentare, in specifiche circostanze, un pretesto per fare ingiusti guadagni legati alle famose offerte con forte ribasso in sede di gara e poter garantire anche quello che adesso sta trapelando dall’inchiesta della magistratura. Con amarezza dobbiamo rimarcare che nonostante le tante sollecitazioni  sia in sede ministeriale che aziendale nazionale e locale, il committente F.S. ha ritenuto, per tanto tempo, di restare a osservare silente. Trenitalia è stata “costretta” a intervenire quando si è arrivati al paradosso, non solo di non pagare i salari ai dipendenti, ma di trattenere ai lavoratori  gli oneri previdenziali e contributivi senza versarli agli Enti preposti. In quella fase, dobbiamo dire che tutte le Prefetture della Calabria coordinate da quella di Catanzaro, hanno seguito, appoggiato e sostenuto l’iniziativa  della FILT-CGIL. Da questo sommario racconto dei fatti si arriva quindi alla rescissione contrattuale  che si è concretata appunto nel marzo del 2009 con un affidamento diretto da parte di F.S. al consorzio Kalos. La procedura di affidamento e di cambio di appalto avviene il 27 marzo 2009, così come previsto dal CC.N.L. presso la sede nazionale delle Ferrovie. In quell’occasione la FILT-CGIL  ha manifestato alcune incongruenze che,  purtroppo, sono rimaste inascoltate. In primo luogo abbiamo manifestato delle riserve sugli elenchi del personale che doveva transitare nella nuova ditta, ma la cosa che più di tutte ci ha lasciato perplessi è stata la tranquillità dello svolgimento dell’intera operazione su una realtà lavorativa che fino al giorno prima manifestava grandissime difficoltà di ordine finanziario tanto da non garantire il salario ai lavoratori nonostante il dispiego, con il disaccordo della Filt-Cgil, di tutte le forme di ammortizzatori sociali. Tutto ciò ci appariva il terreno più fertile su cui la ‘ndrangheta reggina, così come emerso in questi giorni dalle conclusioni delle indagini, poteva tranquillamente fare affari. Sempre in quella sede abbiamo ritenuto sottolineare che  l’affidamento diretto, essendo una procedura d’urgenza, fosse limitata a riferimenti temporali precisi ed, invece, in seguito,  si è proceduto in modo continuativo alla proroga dell’affidamento. Abbiamo illustrato anche questa fase, legata all’affidamento, perché fosse ben chiaro il retroterra che ha portato il consorzio Kalos e la ditta New-Labor ad essere presente nella nostra regione e che l’inchiesta della magistratura, le dichiarazioni a mezzo stampa e le stesse intercettazioni pubblicate evidenziano ancora una volta, non solo responsabilità penali personali, ma anche una certa “leggerezza” nel comportamento del Committente. Riteniamo importante chiedere agli amministratori delegati  di F.S. e delle Società del Gruppo, una discussione di merito che porti a effettivi chiarimenti  e per avviare al più presto il completamento degli affidamenti con le gare, peraltro già abbondantemente scaduti. Quest’organizzazione auspica, infine, che la magistratura completi il suo lavoro sapendo che la FILT-CGIL è sempre disponibile anche sul versante documentale a dimostrare la propria attività, sempre tesa verso la legalità e la difesa dei diritti dei lavoratori.

Segreteria FILT-CGIL Calabria

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