I Progetti integrati di sviluppo locale come motore di crescita condivisa del territorio calabrese

Da Beniamino Cordova, studioso della fenomenologia delle città metropolitane, ed in particolare di quella di Reggio Calabria preso l’Università “Mediterranea”, riceviamo un contributo sui PISL, i “Progetti integrati di sviluppo locale”.

E.C.

I Progetti integrati di sviluppo locale come motore di crescita condivisa del territorio calabrese

di Beniamino Cordova

I Progetti integrati di sviluppo locale, che sono stati presentati il 4 marzo al Consiglio Regionale della Calabria dal Governatore Giuseppe Scopelliti e da Giacomo Mancini, Assessore al Bilancio ed alla Programmazione Comunitaria, rappresentano un’importante tappa nel processo di sviluppo del territorio calabrese promosso dalla Regione.

I PISL, come hanno esaustivamente spiegato i relatori, sono strumenti finanziari del POR FESR 2007-2013 orientati a soddisfare le esigenze non di singoli Comuni ma di specifici ambiti territoriali.

L’investimento totale del Programma, su scala regionale ammonta a 400 milioni di euro; il territorio della Provincia di Reggio (porzione della futura Città Metropolitana che in base agli esiti delle ricerche che sto conducendo vanta confini che abbracciano anche alcune realtà del vibonese e del catanzarese) disporrà di circa 106 milioni di euro.

L’intera somma sarà ripartita in specifiche categorie di investimento, in gran parte rilevanti per il decollo e l’organizzazione di Reggio Città Metropolitana: mobilità intercomunale, miglioramento della qualità della vita, valorizzazione dei borghi, sviluppo del sistema turistico, supporto ai sistemi produttivi, contrasto allo spopolamento e tutela delle minoranze linguistiche.

Lo strumento dei PISL potrebbe concretizzare quanto ipotizzato sino ad oggi nella mia ricerca scientifica.

Quando tra le priorità dello strumento leggo mobilità intercomunale, miglioramento della qualità della vita, valorizzazione dei borghi, sviluppo del sistema turistico, contrasto allo spopolamento non posso non pensare ai risultati dei miei studi che ipotizzano sia interventi di carattere generale (che attraversano l’intero territorio metropolitano) che di carattere puntuale.

Quando si parla di carattere generale considero urgente un’arteria di collegamento dei centri storici che, dopo le analisi realizzate sulla variazione di popolazione che hanno evidenziato lo spopolamento dei centri interni, crei un’alternativa alla viabilità di costa esistente (ss 106) per mettere in condizione i centri storici di avere un’infrastruttura maggiormente fruibile che gli consenta di ovviare al problema dello spopolamento dei centri e dell’abbandono dei terreni agricoli.

Un altro intervento che interessa l’intera Area Metropolitana riguarda la metropolitana del mare (la metropolitana del mare è un progetto proposto dal sottoscritto, oggetto anche di una monografia dal titolo: “Metropolitana del Mare”, di Beniamino Cordova, Città del Sole edizioni, 2010) che copre l’intero territorio provinciale appoggiandosi alle infrastrutture portuali esistenti e creando un sistema alternativo di trasporto sostenibile nel rispetto degli indirizzi mondiali, europei, nazionali e locali esistenti.

Nella categoria delle opere a carattere generale, l’ultimo asse che collega l’intera area metropolitana è la metropolitana di superficie, attiva da Rosarno (e Gioia Tauro), passando per Villa San Giovanni e Reggio Calabria fino a Melito Porto Salvo, e completamente scoperta da Melito fino ad importanti realtà della jonica. Nell’intero asse, oltre alle stazioni già esistenti, il mio studio ha previsto altre 8 fermate in corrispondenza di Reggio Aeroporto, Saline Ioniche porto, Bova Marina, Bianco, Locri porto (proposta di realizzazione del porto approvata in Consiglio Comunale), Siderno porto (proposta di realizzazione del porto approvata in Consiglio Comunale) e Roccella Ionica porto. La decisione di localizzare le stazioni in prossimità dei porti deriva dalla necessità di creare un sistema efficiente di intermodalità con la metropolitana del mare.

Infine, come sostenuto prima, esistono gli interventi puntuali (puntali si, ma che servono non una ma diverse realtà urbane).

Le azioni di carattere puntuale prevedono un modello di intervento replicato tre volte in corrispondenza dei tre Poli dell’Area Metropolitana con la riqualificazione dei waterfront, riqualificazione dei maggiori torrenti con la previsione di parchi fluviali, la valorizzazione dei percorsi di mobilità dolce mare-montagna-mare destinati ad escursioni in trekking, cavallo, mountain bike e la localizzazione delle tre Porte/Porta dell’Aspromonte.

Quest’ultima scelta ricade in corrispondenza del porto di Scilla, Reggio, Saline, e Locri proprio perché in queste aree ricadono gli accessi dei percorsi di mobilità dolce diretti in Aspromonte e di conseguenza risulta facile prevedere proprio in queste aree i nodi intermodali che comprendono tutte le modalità di trasporto presenti nell’area (mobilità dolce mare-montagna-mare, metropolitana del mare, metropolitana di superficie, percorso ciclabile, percorso pedonale).

Questi interventi non rispondono alle priorità scelte dai Progetti Integrati?

Certo, non tutto quello che è stato proposto in questo contesto potrà essere realizzato con il budget previsto ma la maturità sta proprio nel programmare lo sviluppo del territorio intervenendo anche per stralci funzionali.

Ritornando ai così come sono stati configurati dalla Regione, è evidente che nel complesso si tratta di un grande passo in avanti della politica calabrese a servizio della collettività ed a servizio dell’intero territorio regionale.

Non dimentichiamo che tali Progetti Integrati avranno la gravosa responsabilità di dover trasformare proposte e progetti sul tappeto in crescita generale; progetti in sviluppo concreto del Sistema Calabria, e si può affermare che la qualità dell’infrastrutturazione e più in generale il futuro della nostra terra oggi passa inevitabilmente dai PISL.

Occorre che gli Enti locali, mentre la Regione sta facendo già la sua parte, si organizzino per ipotizzare strategie concrete e solide di sviluppo locale; ma per fare ciò è necessario che gli amministratori locali, riuniti con medesimi intenti, maturino la giusta consapevolezza sui reali bisogni territoriali tralasciando le solite piccole operazioni a servizio di minute porzioni territoriali nella logica improponibile degli interventi a pioggia, rendendosi conto che non è questo lo spirito dei Progetti Integrati di sviluppo locale. Oggi abbiamo una partita diversa da giocare; oggi la nostra base, come dicevo prima è rappresentata dall’Area Metropolitana di Reggio Calabria – e, nelle altre Provincie dalle Aree Urbane –, ed anche se ancora amministrativamente ha bisogno di innumerevoli passaggi prima di concretizzarsi in un Ente Metropolitano, nessuno ci impedisce, nel nostro territorio metropolitano, di pensare, agire e quindi operare in un’ottica metropolitana.

Non è una semplice invocazione ma un indirizzo da seguire.

Non possiamo infatti permetterci, in questo momento, di sottovalutare strumenti di finanziamento come i PISL: la metamorfosi metropolitana potrebbe iniziare concretamente proprio da qui.

Ed allora le scelte strategiche esercitate dalle aggregazioni di Comuni, che in questa fase nasceranno, dovranno appunto seguire un disegno comune, nell’interesse supremo del territorio, che oggi è Metropolitano.

Non c’è da temere alcuna spoliazione di poteri degli Enti Locali, non è questo l’obiettivo e neanche lo spirito, e non è neanche utile per una buona programmazione, e per un’efficace pianificazione. Gli Enti Locali territoriali, che naturalmente hanno e continueranno ad avere piena autorità e responsabilità sul proprio territorio: per primi a loro è rivolto l’invito a pensare metropolitano per non perdere questa grande occasione, e per avviare nel loro agire una vera e propria rivoluzione culturale.

La Politica regionale ci sta dando una grande opportunità, spetta a noi – Enti Locali territoriali, imprenditoria illuminata, gruppi sociali responsabili, pianificatori territoriali, urbanisti ed altri professionisti aventi competenze sul territorio, università ed enti di ricerca –, ciascuno nel proprio ambito, di fare di tutto per non sciuparla.

Occasioni strategiche come queste – nuovi Enti Territoriali come Città Metropolitana ed Aree Urbane, Fondi europei nell’obiettivo uno, PISL ed altre forme innovative di intervento e di finanziamento – non si ripropongono tanto spesso.

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