Ambiente marino: Arpacal ha relazionato a Roma sull’Ostreopsis Ovata

Catanzaro. La dottoressa Francesca Pedullà, dirigente del servizio tematico Acque del Dipartimento provinciale di Catanzaro dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal), ha preso parte alla giornata di aggiornamento sulle “Fioriture algali di Ostreopsis ovata lungo le coste italiane”, che si è tenuta a Roma la settimana scorsa, nella sede centrale dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca sull’Ambiente). La dottoressa Pedullà ha rappresentato la Calabria, ed in particolare il gruppo di lavoro dell’Arpacal, relazionando sulle attività di controllo in atto nella nostra Regione; dal 2007 l’Agenzia ambientale calabrese, infatti, aderendo al progetto di sorveglianza attivato da ISPRA, che coinvolge tutte le Arpa  costiere, ha attivato una linea di lavoro per la sorveglianza  delle fioriture di Ostreopsis ovata predisponendo uno specifico programma. L’Ostreopss Ovata è un’alga microscopica unicellulare che, non visibile ad occhio nudo, negli ultimi anni ha trovato condizioni climatiche ottimali di sviluppo anche nei mari italiani; quest’alga produce una tossina che, diffusa nell’aerosol marino – ossia le microscopiche goccioline d’acqua presenti nell’aria che si respira nei pressi delle spiagge -, possono infatti provocare alcuni malesseri, seppur transitori, nelle persone che dovessero inalarle. La prima fase del progetto curato dall’Arpacal ha previsto l’attuazione di un “piano conoscitivo”, cioè uno screening  sulla presenza/assenza di Ostreopsis ovata . Dal 2009, dopo la formazione degli operatori e la scelta dei siti d’indagine, si è passati alla fase quantitativa e i risultati vengono presentati  annualmente nella sede ISPRA unitamente alle altre Arpa costiere. La relazione è stata prodotta con il contributo dei 5 Dipartimenti Provinciali, coordinati dalla dottoressa  Angela Diano, direttore scientifico Arpacal. Dal 2010, come previsto dal Decreto Legislativo 116/08, anche durante i normali campionamenti  per le acque di balneazione, che avvengono su circa 650 punti, in caso di possibile presenza algale viene prelevato un campione extra per il conteggio dell’ Ostreopsis ovata . La ricerca svolta dall’Arpacal sinora non ha destato segnali di allerta, in quanto non sono stati registrati casi di malessere nell’uomo né alterazioni  dell’ambiente marino associati a questa problematica. Nel corso dell’incontro, è stata presentata anche la Direttiva 2008/56/CE sulla Strategia Ambiente Marino, che si propone il raggiungimento di un “buono stato ecologico marino europeo” entro il 2020. Questa Direttiva ha come novità la natura transfrontaliera  e l’integrazione delle diverse politiche ambientali.

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